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Andrea Mazzatenta: “I cinghiali sono in calo, inutili quelle gabbie”

La popolazione di cinghiali nelle riserve è diminuita per effetto dei lupi, mancano quindi i presupposti per intervenire”.

Andrea Mazzatenta, docente alla Università D’Annunzio, spiega i motivi per cui è inutile, oltre che dannoso, catturare gli ungulati con le gabbie, così come si accinge a fare il Comune di Vasto dopo aver ottenuto il parere favorevole del comitato di coordinamento regionale Via (valutazione di impatto ambientale), arrivato lo scorso dicembre. L’obiettivo è ridurre la popolazione di cinghiali che il piano triennale redatto dal biologo Fabio De Marinis ha censito in 276 unità, di cui 41 a Marina di Vasto e 235 a Punta Aderci. Numeri che il professor Mazzatenta contesta.
“Mancano dati scientifici”, attacca il docente universitario, “il censimento fatto all’epoca non ha fornito una informazione chiara. Sono stati fatti rilevamenti spot, effettuati con metodici arcaici e che quindi non hanno configurato esattamente la popolazione. Ad oggi nella riserva di Punta Aderci i segni di presenza dei cinghiali sono bassissimi: ci sono poche orme, pochissimi segni di scavo del terreno, e soprattutto, non si vedono gli animali con la frequenza con cui si vedevano prima, per effetto verosimilmente dei lupi che, predando i cuccioli, sono riusciti ad ottenere risultati che anni ed anni di tentativi di controllo della popolazione non sono mai riusciti a raggiungere. E’ un modello matematico: aumenta la preda, aumenta il predatore e la preda viene regolata insieme al predatore. Questa è la natura. Quindi a mio avviso non ci sono proprio più i presupposti per intervenire”, aggiunge Mazzatenta, “inoltre l’attività con le gabbie secondo me non è assolutamente concepibile perché produce estrema sofferenza agli animali, con forte stress che aumenta il cortisolo. Stiamo parlando di animali selvatici, abituati ai grandi spazi, a correre liberi. Di conseguenza la carne non è edibile perché c’è il cortisolo. Se poi queste gabbie rimuovono un discreto numero di animali la popolazione lupina cosa andrebbe a predare? Quindi si creerebbe un secondo conflitto antropico con il lupo, che per ora sembra relativamente basso. Andando a togliere la preda principale, cioè i cinghiali, i lupi che farebbero? Andrebbero a fare danni alle abitazioni, agli allevatori, anche perché Vasto e il suo circondario contano una buona popolazione lupina. Ci sono vari branchi da cinque a sette individui. Inoltre mi dicono gli uffici che sono anche diminuiti gli incidenti stradali causati dagli ungulati. Sono tutti segnali che ci dicono che la popolazione di cinghiali è controllata dai lupi. Cosa consiglio? Di lasciar fare alla natura”, conclude il docente universitario.

Anna Bontempo (Il Centro)

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