Nel Vastese mancano i medici di base e sei sindaci scrivono al direttore generale della Asl Thomas Schael al fine di risolvere il problema.
” E’ necessario far fronte alla carenza di medici di base del territorio”. La lettera è firmata dai primi cittadini di Celenza Sul Trigno, Walter Di Laudo, Torrebruna, Cristina Lella, Carunchio, Gianfranco D’Isabella Palmoli, Giuseppe Masciulli, Tufillo, Ernano Marcovecchio e San Giovanni Lipioni, Nicola Rossi.
“ E’ giunto il momento di fare squadra per garantire che il medico di medicina generale, punto di riferimento di ogni cittadino e garante dell’universalità del nostro Servizio Sanitario Nazionale, non scompaia dalle aree più disperse dell’Abruzzo. Dove manca il medico di medicina generale, manca lo Stato. Fino ad oggi, nonostante la grave carenza di medici, si è riusciti a garantire la continuità dell’assistenza a tutti i cittadini con il supporto dei medici di medicina operanti nei comuni limitrofi, ma con l’imminente pensionamento di altri due medici la situazione diventerà drammatica. Le amministrazioni si trovano ad ascoltare le lamentele e le preoccupazioni della popolazione . Un disagio cui però non possono porre rimedio, non essendo i Comuni i responsabili della distribuzione o della scelta degli ambiti in cui mandare i medici, compito che è invece di competenza diretta della ASL. Oggi vengono propagandate dallo Stato e dalle Regioni soluzioni miracolistiche connesse con la paventata riorganizzazione della Medicina Territoriale, ma i tempi di attuazione dei provvedimenti di riforma della sanità territoriale che prevedono la realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, non possono costituire una soluzione a breve termine.”
La richiesta degli amministratori all’azienda sanitaria è chiara: trovare con urgenza soluzioni efficaci per tutelare il diritto alla salute di centinaia di assistiti, molti di questi anziani con patologie croniche che rischiano di rimanere irrimediabilmente compromessi dalla carenza di medici di famiglia che, ormai da mesi, interessa non solo l’Abruzzo ma gran parte dell’Italia.
Paola Calvano