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Rubati i cavi di rame, il depuratore di contrada Lebba va in tilt

Rubano cavi elettrici in rame e mandano in tilt il depuratore di contrada Lebba, nella zona industriale di Punta Penna. E’ successo alcune settimane fa, ma la notizia è passata stranamente sotto silenzio, nonostante abbia potuto avere risvolti anche sul piano ambientale.  Ignoti si sono introdotti all’interno dell’impianto e hanno tagliato le linee di alimentazione elettrica, asportando un notevole quantitativo di cavi elettrici in rame. Una modalità operativa che fa supporre che il furto sia stato pianificato e studiato dai ladri, i quali in genere entrano in azione di notte, approfittando del fatto che si tratta di impianti ubicati in zone isolate. Il danno, che ha reso necessario attivare le procedure di sicurezza adottate dall’azienda, tra cui l’utilizzo del gruppo elettrogeno, ha determinato il temporaneo black out dell’impianto di depurazione gestito dalla Sasi. La domanda che sorge spontanea è se, nel periodo in cui il depuratore è rimasto fuori servizio, i liquami non trattati siano finiti nel torrente Lebba e quindi in mare.

“Mi sento di escludere  eventuali fenomeni di inquinamento”, spiega Gianfranco Basterebbe (in foto), presidente della società che si occupa del sistema idrico integrato, “in quanto i liquami sono stati accumulati nelle vasche. Se qualche sversamento c’è stato è di dimensioni irrilevanti. Abbiamo sopperito immediatamente con un gruppo elettrogeno e per ripristinare l’alimentazione elettrica abbiamo messo al lavoro tutti i nostri elettricisti. Quello che preoccupa, invece, sono i continui furti di rame che provocano danni ingenti e costi notevoli per la collettività. Tra l’altro, proprio a causa di questo ennesimo episodio, siamo stati costretti ad intensificare la video sorveglianza andando incontro ad ulteriori spese”, conclude Basterebbe. 

Quello dei furti di rame è un problema serio. Non è la prima volta che il depuratore di contrada Lebba – oggetto di lavori di ampliamento – riceve la visita dei ladri. E’ successo anche una decina di anni fa, quando l’impianto era ancora gestito dal Coniv, società facente capo all’ex Consorzio Industriale del Vastese confluito nell’Arap. Anche in quella occasione venne asportato un notevole quantitativo di cavi di rame. Nel mirino dei ladri sono finiti pure i depuratori di Gissi e di contrada Padula,  a Montenero di Bisaccia. 

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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