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Eliminate le scalette a Punta Penna, Fioravante: “Ora la ghiaia, ma torneranno”

Un sentiero di ghiaia dalla forte pendenza al posto delle scalette. Si presenta così uno degli accessi alla spiaggetta di Punta Penna, nel cuore della riserva naturale di Punta Aderci, dopo i primi lavori di consolidamento. Gli interventi, appaltati alla ditta Tenaglia di Casoli, per un importo di 213.719 euro a fronte di un finanziamento di 270mila euro assegnato dalla Regione Abruzzo a novembre 2020, a distanza di tre mesi dal grande incendio che interessò l’area protetta, sono stati sospesi e riprenderanno a settembre.

Nel frattempo chi vuole raggiungere la spiaggetta dal vialone della zona industriale, dove è presente il parcheggio, si trova a dover fare i conti con un sentiero scivoloso e poco agibile per i pedoni, ma molto appetibile per moto e mountain bike.

“L’impresa ha dovuto interrompere i lavori perché la Vinca (valutazione di incidenza ambientale ndr), non consente di andare avanti in questo periodo di nidificazione”, spiega la vice sindaca Licia Fioravante, “le scalette che andranno a mitigare il forte dislivello verranno ripristinate in seguito, l’importante è che non sia consentito l’accesso ai mezzi meccanici. Fortunatamente per raggiungere la spiaggetta ci sono altri percorsi molto più agevoli. Ci sarà qualche disagio, spero tollerato con pazienza, pur di riavere quella zona della nostra riserva ripristinata a dovere. Mi rincuora il fatto che la ditta ha lavorato abbastanza, realizzando opere di consolidamento a sinistra e a destra del sentiero”, conclude la vice sindaca.

I lavori sono iniziati a fine febbraio, con netto ritardo rispetto alla tabella di marcia dovuto, in gran parte, sia all’approvvigionamento del materiale, sia all’affidamento di sub appalti. Gli interventi previsti sono il consolidamento del costone a ridosso delle scalette, la sistemazione dei canali di scolo e la messa in sicurezza di un piccolo tratto sotto la spiaggetta di Punta Penna. Il finanziamento per l’esecuzione delle opere venne assegnato dalla Regione Abruzzo a novembre 2020, a distanza di tre mesi dal grande incendio che interessò l’area protetta. In quella occasione vennero preventivati interventi ritenuti di “somma urgenza”. L’assegnazione del finanziamento regionale fu la prima risposta all’incendio che interessò l’area protetta il 30 agosto 2020. Il rogo che si sviluppò a partire dalla sommità della falesia, propagandosi verso il mare fino all’area dunale, interessando anche opere e manufatti esistenti, mise in evidenza la presenza di diversi fenomeni erosivi e franosi.

Si evidenziò quindi la necessità di programmare, sulla base del verbale del sopralluogo redatto dal Genio Civile, una serie di interventi infrastrutturali a basso impatto ambientale, volti alla riduzione del rischio idrogeologico del versante della falesia.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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