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Sabino, i sindacati chiedono un altro incontro

Sono trascorsi otto mesi dal terribile incidente  costato la vita a Giulio Romano, 56 anni di Casalbordino, Fernando Di Nella 62 di Lanciano e Gianluca De Santis, 40 anni di Palata e per i 70 dipendenti della Esplodenti Sabino l’inferno non ha fine.

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

Nei giorni scorsi è stata confermata la cassa integrazione fino ad agosto . Un aiuto che però risolve in parte i problemi di 70 famiglie . Non è facile per una famiglia vivere con 821 euro al mese.

” E’ necessario trovare una soluzione ” – afferma Emilio Di Cola ( Cgil). I sindacati oggi hanno richiesto un incontro con l’azienda e si augurano che venga programmato a breve.  E ‘ importante capire come l’azienda intenda venire incontro ai dipendenti e cosa intenda fare. Nel frattempo come sindacato invitiamo le istituzioni a passare ai fatti facendosi carico del problema e cercando soluzioni. La fabbrica deve riaprire al più presto. Vanno attivate tutte le procedure e va autorizzato l’avvio dell’attività nel nuovo capannone realizzato a Pollutri. I politici, il governatore Marco Marsilio in primis, devono individuare meccanismi e concedere fondi per aiutare i lavoratori. Settanta famiglie stanno vivendo da troppo tempo in condizioni drammatiche”. 

 

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