Come ampiamente previsto da chi mastica un po’ di politica sul dibattito in corso, relativo alla progettazione della Variante di Vasto alla Statale Adriatica 16, si è inserita la Sindaca di San Salvo Emanuela De Nicolis. Un intervento fatto per difendere il primo lotto dell’opera che, per un breve tratto, interessa anche il territorio del suo Comune.
Mi piace ricordare in questa sede che il confine tra i Comuni di Vasto e San Salvo è segnato dal torrente Buonanotte. Il che lascia capire a chi legge il rapporto delle lunghezze del tratto che interessano i territori dei due Comuni.
La Sindaca inopinatamente parla di “uscite fuorvianti” a suo avviso “tese solo ad allarmare la popolazione senza evidenziare opportunamente i risvolti positivi che determinate decisioni potrebbero avere sull’intero territorio costiero del Vastese”.
Non si può pretendere di tacitare chi discute con le carte in mano la realizzazione di un’opera pubblica attesa da decenni. Vasto, città capoluogo, meriterebbe il sostegno alle sue giuste rivendicazioni da parte delle amministrazioni viciniore.
Il breve tratto del primo lotto della Variante che interessa il territorio comunale di San Salvo si sviluppa su terreni pianeggianti e non presenta di certo problemi tecnici da risolvere. Di converso il territorio sottostante l’abitato di Vasto da sempre è caratterizzato dalla presenza di movimenti franosi che, nel corso dei secoli, hanno segnato profondamente importanti aree di questa Città. Basterà ricordare l’ultimo evento franoso, quello del febbraio del 1956, per capire su quali elementi probanti poggia la posizione assunta nel corso degli anni dall’Amministrazione Comunale di Vasto, dalle diverse associazioni cittadine e dai residenti.
Vasto, lo ripeto per l’ennesima volta, ha diritto di avere una VARIANTE ALLA STATALE ADRIATICA 16 degna di questo nome, così come l’hanno ottenuta città a noi vicine d’Abruzzo e Molise. Ne consegue che Vasto non può accettare a scatola chiusa il progetto del primo lotto che si ferma sotto la collina di Montevecchio.
E da lì come si svilupperà il secondo lotto?
Domanda legittima che attende una risposta seria dai progettisti dell’ANAS. Non è pensabile di continuare a convogliare il traffico sull’attuale tracciato che attraversa l’abitato di Vasto Marina fino alla zona del Monumento alla Bagnante, Si parla di un tratto del tracciato da realizzare in trincea e della regolamentazione del traffico delle strade urbane collaterali del centro urbano.
Quale raccordo vi sarebbe tra la statale 16 e la via Histonia che scende da Vasto centro?
Domande legittime. Gli amministratori ed i cittadini di Vasto vogliono sapere e conoscere nei dettagli il tracciato del secondo lotto e possibilmente anche del terzo visto e considerato che la statale 16, che prosegue verso nord verso Punta Penna, in una prospettiva futura dovrà assolutamente diventare un lungomare, una strada turistica.
Portare il primo tratto sotto Montevecchio significa creare le premesse per procedere poi con progetti che bloccherebbero e danneggerebbero irrimediabilmente lo sviluppo turistico di Vasto.
La Variante alla 16 di Vasto non può e non deve svilupparsi verso il mare. Le soluzioni, già proposte ad ANAS, trovano lo sbocco naturale ad Ovest della Città con facilità di raccordo con l’ipotetico nuovo Ospedale e con l’area Industriale di Piana Sant’Angelo. Una soluzione che avvicinerebbe i tanti Comuni dell’hinterland alla Città capoluogo di comprensorio.
Giuseppe Forte
