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Civeta, in assemblea sparisce il nodo-Pnrr

Il presidente del Cda, Giuseppe Silvestri chiama di nuovo a raccolta i sindaci, ma all’ordine del giorno dell’assemblea convocata per il 29 giugno alle 9.30 e il 1° luglio alle 15.30 (in seconda convocazione), non figura la trasformazione regressiva del Civeta, da società di capitali a  azienda speciale consortile.

Il punto è stato ritirato in attesa che si insedino i nuovi consigli comunali scaturiti dalle elezioni dell’8 e 9 giugno, così come avevano chiesto nei giorni scorsi i sindaci di San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina, Emanuela De Nicolis, Catia Di Fabio e Mimmo Budano. Per gli amministratori “la decisione di tornare ad essere Consorzio non può essere presa dai singoli sindaci, ma devono essere necessariamente coinvolti i consigli comunali, così come avvenne per la trasformazione del Civeta in società di capitali”.

La prossima assemblea dei sindaci, quindi, non si occuperà della trasformazione che sembra essere un passaggio necessario per non perdere i fondi del Pnrr per un totale di 35 milioni di euro, ma di altro.

Tre i punti all’ordine del giorno: la risoluzione parziale del contratto di cessione e trasformazione del rapporto in appalto dei lavori di costruzione dell’impianto di compostaggio e di produzione di biometano con conseguente approvazione dello stato di consistenza e del progetto esecutivo dei lavori di completamento dentro e fuori perimetro; rinnovo dei componenti del collegio sindacale e le comunicazioni del presidente.

Nel frattempo cresce l’attesa per conoscere i nomi dei candidati alla carica di direttore generale, il cui bando è stato pubblicato il giorno dopo le elezioni comunali, scatenando accese polemiche.

Il termine per la presentazione delle domande è fissato entro le ore 12 di domani. Il rapporto di lavoro, regolato da un contratto di diritto privato, è a tempo pieno e determinato. La durata è fissata in 36 mesi, eventualmente rinnovabili. Il direttore generale percepirà 100mila euro l’anno.

Intorno a questa figura, ritenuta necessaria dal presidente del Cda, Silvestri e da alcuni sindaci che hanno approvato il punto in assemblea – tra cui Francesco Menna (Vasto) e Graziana Di Florio (Cupello) – si è scatenato un putiferio. De Nicolis, Di Fabio e Budano hanno minacciato azioni giudiziarie. Mentre Officina Cupello ha chiesto il ritiro immediato del bando e le dimissioni di Silvestri.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

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