martedì, Marzo 11

Interrogatorio di garanzia per Rodolphe Pinto.

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E’ finito in tarda mattinata ieri l’interrogatorio di garanzia di Rodolphe Pinto, 62 anni , l’uomo di origine francese residente da tempo a San Salvo arrestato venerdì mattina dai carabinieri con altre 13 persone su ordine della procura di Catanzaro nell’ambito di una operazione contro la ‘ndrangheta. L’interrogatorio è stato fatto attraverso in collegamento telematico con Catanzaro. Ad interrogare Pinto , accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione di armi atte alla vendita è stato il gip del tribunale di Catanzaro, Arianna Roccia.

A parere della magistratura calabra, Pinto avrebbe avuto il ruolo di “armiere “. In sostanza avrebbe detenuto armi per rivenderle . Pinto è finito fra gli indagati insieme ad altri sospettati calabresi finiti in giudizio anche per l’operazione anti droga, Blue marine , ma poi assolti.

Su di lui è stato imbastito un fascicolo di 1300 pagine che il legale dell’accusato, l’avvocato Giuseppe La Rana vuole analizzare. Proprio per questo ieri mattina, Pinto si è riservato di rispondere a tutte le domande che gli verranno fatte all’esito dello studio del voluminoso quadro indiziario.

L’avvocato La Rana ha anticipato la produzione di sentenze che escluderebbero le connessioni contestate a Pinto con la malavita calabrese e che quindi dimostrerebbero l’insussistenza di tutte le accuse mosse all’indagato. La Rana ha anche anticipato la richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari.

” I fatti contestati risalgono a 8 anni fa è necessario leggere attentamente il quadro indiziario “, ha concluso l’avvocato Giuseppe La Rana ” Poi risponderemo a tutte le accuse con attente argomentazioni “.

Paola Calvano

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