Ventisei cinghiali abbattuti nel corso delle sei uscite dei selecacciatori individuati dalla polizia provinciale. I dati relativi al primo bilancio delle “attività di prelievo” sono stati forniti dall’assessore all’ambiente Gabriele Barisano nel corso della tavola rotonda sul tema “Fauna selvatica e riserva di Punta Aderci: una questione territoriale”, organizzata dalla Casa del popolo – La Conviviale.
Nonostante il tema di strettissima attualità in pochi si sono ritrovati nella sala Aldo Moro degli ex palazzi scolastici per ascoltare gli interventi. Oltre a Barisano erano presenti il coordinatore dell’Istituto abruzzese per le aree protette, Andrea Natale, Nicola Giarrocco dell’associazione Terre di Punta Aderci, Angelo Pessolano, presidente ATC Vastese e Alessia Felizzi, referente della cooperativa Cogecstre che si occupa per conto del comune della gestione delle due riserve naturali presenti sul territorio, Punta Aderci e Marina di Vasto.
Ha moderato l’incontro Lino Salvatorelli, presidente provinciale dell’Arci. Da quando è stata aperta la caccia a Punta Aderci, in virtù di una ordinanza firmata dal sindaco Francesco Menna il 7 dicembre 2024, i selecacciatori hanno effettuato sei uscite nel corso delle quali hanno abbattuto 26 ungulati, 21 maschi e cinque femmine. Questi numeri vanno ad aggiungersi ai 28 cinghiali catturati con le gabbie nei mesi scorsi. Dalla tavola rotonda sono emerse posizioni differenti: da quella dei proprietari terrieri rappresentati da Giarrocco che lamentano continui danni alle coltivazioni, a quella dei cacciatori che attraverso il presidente dell’Atc Pessolano sostengono che “non è il momento adatto per tali interventi, né daranno i risultati sperati. Il periodo migliore sarebbe da maggio a ottobre, quando il controllo è davvero necessario”.
L’assessore Barisano ha ricordato le azioni intraprese.
“La giunta ha già iniziato a lavorare su diverse soluzioni. Abbiamo raccolto dati, eseguito censimenti e avviato azioni concrete per gestire la presenza dei cinghiali. Grazie alle autorizzazioni della polizia provinciale, possiamo ora coinvolgere selettori esperti. L’intervento sul territorio è ancora limitato, ma è un primo passo. Il confronto è fondamentale. Discutere in maniera civile, analizzare responsabilità e collaborare per trovare soluzioni è essenziale per chi amministra”.
Anna Bontempo (Il Centro)