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Dopo mesi di resistenze, il sindaco Menna e la sua giunta sono stati costretti a fare marcia indietro e ad approvare l’installazione dei display contasecondi ai semafori. Tuttavia, invece di ammettere il proprio errore, tentano ora di giustificare il loro ritardo con dichiarazioni fuorvianti, cercando di confondere i cittadini con interpretazioni distorte della normativa.
Facciamo chiarezza. Il Decreto Ministeriale n. 254 del 2022 disciplina le modalità di installazione dei contasecondi e stabilisce i casi in cui essi sono obbligatori, tra cui:
intersezioni con attraversamenti pedonali o ciclabili su strade con più di due corsie o che richiedono oltre 20 secondi per l’attraversamento;
impianti semaforici in ambito urbano dotati di sistemi di rilevamento delle infrazioni al semaforo rosso, se la durata del giallo è inferiore a 5 secondi.
Ciò che l’amministrazione finge di non capire è che questo non significa affatto che il count-down non possa essere installato in altri casi. La stessa normativa consente infatti agli enti proprietari della strada di installare i display anche in altre situazioni, purché siano rispettati i requisiti tecnici previsti dalla legge.
In altre parole: si poteva installare, si può installare e si installerà. Punto.
Abbiamo più volte sollevato questa questione, chiedendo di adottare una misura di buon senso per la sicurezza stradale e la trasparenza nei confronti degli automobilisti. L’amministrazione, invece, ha per mesi negato l’evidenza, sostenendo che non fosse possibile. Oggi, di fronte alla realtà, prova a mettere una pezza con un’arrampicata sugli specchi poco credibile.
Dopo mesi di ritardi, tentennamenti e polemiche sterili, alla fine si è dimostrato che Fratelli d’Italia aveva ragione. Ora ci auguriamo che non servano altri anni per risolvere le problematiche legate alla ZTL e alle multe, che stanno creando disagi e ingiustizie ai cittadini.
Vasto merita un’amministrazione che governi con competenza e serietà, non un gruppo di improvvisati che prima nega, poi si arrampica sugli specchi e alla fine è costretto a fare marcia indietro.
I Consiglieri di FDI Francesco Prospero, Guido Giangiacomo e Vincenzo Suriani