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Il giorno 21 febbraio 2025, a conclusione della riunione pubblica indetta dall’Associazione Culturale “San Michele” i sottoscritti signori, qualificatisi come a margine della firma apposta hanno redatto ed approvato il documento che segue avente ad oggetto:
«Procedura di Valutazione di impatto ambientale ex art. 23 del d.lgs. 152/2006, integrato con la Valutazione di Incidenza di cui all’articolo 5 del D.P.R. 357/1997, comprensivo dell’autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004 e contestuale Piano di utilizzo delle terre ai fini della verifica ai sensi dell’art.9 del D.P.R. 120/2017. AQ258- S.S.16 Adriatica. “Variante alla S.S.16 Adriatica nel tratto Vasto Sud – San Salvo Marina dal km 517+000 al km 524+000».
Premesso
Che la Società ANAS S.p.a., con nota acquisita al prot. MASE-230281 del 13/12/2024, ha presentato al MASE istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 23, del D.lgs. 152/2006, integrata con la Valutazione di incidenza, ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 357/1997, comprensiva dell’autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 146 del D.lgs. n. 42/2004 e contestuale verifica del piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, ex D.P.R. 120/2017,art. 9, per il progetto definitivo “Variante alla S.S.16 Adriatica nel tratto Vasto Sud – San Salvo Marina dal km 517+000 al km 524+000”;
Che dall’allegata documentazione progettuale si evince che il progetto prevede tratti di adeguamento in sede e brevi tratti in variante alla SS 16 Adriatica per circa 9 km nel tratto di attraversamento dei Comuni di Vasto e San Salvo, al confine regionale con il Molise.
Che la finalità che si sostiene di perseguire è di trasferire il traffico di lunga percorrenza che attualmente impegna il tratto costiero della S.S. 16 Adriatica, contraddistinto da aree urbanizzate turistico-residenziali afferenti a Vasto Marina e aree industriali-produttive di San Salvo, su una nuova arteria più interna con il conseguente alleggerimento del traffico che attualmente attraversa l’ambito urbanizzato costiero;
Che gli interventi progettuali comprendono la realizzazione di 4 intersezioni a raso ed interventi di raccordo all’attuale svincolo a livelli sfalsati sulla S.S. 650 Trignina e la realizzazione di un viadotto Buonanotte con sviluppo di circa 112 m;
Che nella stessa nota l’ANAS Spa ha dichiarato che rispetto alle aree naturali protette, come definite dalla L. 394/1991 e ai siti della Rete Natura 2000, il progetto non ricade «neppure parzialmente» all’interno di tali aree seppur gli impatti derivanti dalla sua attuazione potrebbero interferire con le seguenti aree:
Riserva Naturale Regionale Marina di Vasto codice EUAP 1207;
ZSC “Marina di Vasto” IT7140109;
ZSC “Foce Trigno – Marina di Petacciato” IT7228221;
Che in relazione a quest’ultime circostanze sono obbligatorie le necessarie valutazioni ed autorizzazioni ambientali del MAS sopra richiamate, previa acquisizione dei pareri delle istituzioni locali interessate e degli Enti Gestori delle aree interessate;
Che per ottemperare a quanto disposto dalla legislazione vigente il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Ecologica (MASE) ha provveduto a richiedere i necessari pareri ai soggetti interessati avvisandoli della pubblicazione della documentazione progettuale dell’ANAS Spa sul sito web del Ministero, alla pagina: https://va.mite.gov.it/it- con la precisazione che dalla data d’inserimento sul portale avvenuta il 15. 01. 2025 decorre il termine di 60 giorni entro il quale chiunque abbia interesse può presentare le proprie osservazioni concernenti;
Che il termine ultimo per la presentazione delle osservazioni scade pertanto il 15. 03.2025,
Tutto ciò premesso, i sottoscritti portatori d’interessi, qualificatisi a margine della firma quivi apposta, esprimono parere contrario al progetto presentato dall’ANAS Spa osservando quanto segue.
A) L’ANAS Spa asserisce che l’intervento proposto «non ricade neppure parzialmente» all’interno di aree protette, anche se ammette che gli impatti derivanti dalla sua realizzazione potrebbero interferire con le aree della
Riserva Naturale Regionale Marina di Vasto codice EUAP 1207;
ZSC “Marina di Vasto” IT7140109;
ZSC “Foce Trigno – Marina di Petacciato” IT7228221.
La posizione è evidentemente contraddittoria e fors’anche strumentale perchè tende a disconoscere la circostanza che un’area ambientale è tale ed è meritevole di tutela non soltanto in forza di una mera delimitazione ma per tutto ciò che ricade ed esiste nel complesso sia al suo interno sia nelle zone immediatamente circostanti e per gli effetti esterni che ne possono condizionare e compromettere l’habitat. Sulla scorta di questa considerazione risulta quindi temerario affermare che il nuovo piano stradale progettato in variante alla attuale S. S. n.16 non abbia effetti sulla RISERVA NATURALE REGIONALE “MARINA DI VASTO” E SULLA ZSC “RISERVA NATURALE “MARINA DI VASTO distanti appena 150 m. È assolutamente intuibile che tale progetto abbia invece un impatto non indifferente con le menzionate aree protette di cui l’ANAS dovrebbe conoscere l’altissima qualità ambientale messa adesso a rischio dal potenziale sovraccarico di cemento, asfalto, gas di scarico e polveri sottili. La strada proposta, una complanare più che una variante, giunge insomma a scapito della valenza del posto, riconosciuto come SIC (Sito d’Interesse Comunitario di 57 ha di superficie, 3 Km di lunghezza; 180 m. di larghezza ) e meraviglia che l’ANAS si sia fermata a mere asserzioni di compatibilità ambientale senza preliminarmente indicare e valutare i rischi connessi alla realizzazione di questa infrastruttura viaria.
Egualmente si può dire anche a proposito della ZSC “FOCE TRIGNO – MARINA DI PETACCIATO”. Si tratta del Sito di Importanza Comunitaria IT7140127 che interessa la vicina foce del fiume Trigno, la sponda molisana e la riva sinistra abruzzese del medio e basso corso d’acqua, nel tratto tra Celenza sul Trigno e San Salvo, ben 54 comuni compresi tra le province di Chieti, Isernia e Campobasso ma che viene qui addirittura ignorata, come se non ci fosse. A giudizio degli osservanti, il progetto ANAS per le implicazioni sottese alla sua estensione, per gli effetti e per le implicazioni che potrebbe provocare confligge palesemente con questa zona protetta di 1680 Kmq e ne compromette e limita lo sviluppo delle utilizzazioni previste. La ZSC Foce Trigno è infatti – come si può ricavare dalla lettura del relativo sito web – «un’area di grande pregio naturalistico, dalla forte eterogeneità tra habitat fluviale e marino-costiero, ideale per la conservazione della biodiversità e per la ricchezza avifaunistica, favorita dagli ambienti ripariali. L’area è molto interessante dal punto di vista floristico-vegetazionale: qui sono le uniche stazioni di Stipa austroitalica subsp. Frentana – conosciuta in tutto il mondo solo per i pochi siti presenti nella zona tra i comuni di Lentella e Fresagrandinaria – e splendidi esempi, per integrità e unicità in Abruzzo, di stipeti e cenosi rupicole e in particolare di Cornetta di Valenza. La vegetazione alterna coltivi, seminativi e arborati, nelle zone prossime all’alveo del fiume, a fasce boscate lungo gli argini fino a cespuglieti e formazioni forestali nei pendii e nelle aree più impervie. La formazione arborea più rappresentata è il querceto dominato dalla roverella – un particolare interesse suscitano i boschi orientali di quercia bianca situati nel comune di Tufillo. Il SIC è inserito in un ambito a elevata naturalità particolarmente esteso e continuo, in comunicazione ecologica con serbatoi di biodiversità faunistica. In tale situazione s’inserisce la locale popolazione di lupo, caratterizzata da esemplari che si spostano senza barriere tra le diverse aree protette e i Siti Comunitari. In tal senso il Sito svolge un ruolo di “corridoio”, di percorso di spostamento. Nel SIC vi sono poi evidenze della presenza di diverse specie di chirotteri (pipistrelli) e della lontra. Segnalate inoltre specie legate ad ambienti forestali con alberi ricchi di cavità, come la nottola e il vespertilio di Natterer. Per quanto riguarda l’avifauna, nel Sito e nelle adiacenze immediate troviamo coppie di nibbio bruno, di nibbio reale, di succiacapre e di calandrella. È stato accertato anche il passaggio in volo di esemplari di nitticora. Infine si rileva la presenza del topino in nidi a galleria scavati in cumuli di sabbia. Per quanto riguarda anfibi e rettili, si segnalano la raganella italiana, la rana, il rospo comune, il cervone, l’ululone dal ventre giallo, il tritone crestato, la biscia tassellata e il biacco. Infine, tra le specie ittiche, sono confermati il barbo tiberino, l’alborella e la rovella.
Nonostante ciò, l’impatto ambientale, le modificazioni, le limitazioni ed i condizionamenti che potrebbero scaturire dalla realizzazione della Variante, INTERAMENTE collocata nell’ambito territoriale individuato come zona ZSC “Foce Trigno – Marina di Petacciato” non vengono presi in nessuna considerazione.
Due domande sono però a questo punto legittime e riteniamo che il MASE debba forse porsele:
– l’ANAS ha coinvolto nella fase progettuale della Variante alla SS 16 la Regione Molise sul cui territorio è in gran parte prevista la ZSC “Foce Trigno – Marina di Petacciato?
– Il Mase ha inviato la comunicazione del deposito del progetto per l’autorizzazione paesaggistica
ai comuni sulla sponda destra e sinistra del Trigno (Cupello, Lentella, Fresagrandinaria, Dogliola, Tufillo, Celenza sul Trigno, Montenero di Bisaccia, Petacciato etc. od invece s’è limitato soltanto a notiziare Vasto e San Salvo ?
B) L’ANAS Spa ha proposto una Variante alla S.S. n.16 che è in evidente contrasto con i principi e le norme vigenti in materia di contenimento del consumo del suolo sia a livello nazionale che regionale. La recente normativa regionale in materia urbanistica sul governo del territorio ( L.R.20 dicembre 2023 n.58) statuisce infatti all’art.8 che
«La Regione Abruzzo, in coerenza con gli articoli 9, 44 e 117 della Costituzione e con i principi desumibili dagli articoli 11 e 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, assume l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero da raggiungere entro il 2050. A tale scopo, gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica perseguono la limitazione del consumo di suolo attraverso la rigenerazione e riqualificazione del territorio urbanizzato nonchè attraverso la compensazione tra territorio costruito ed aree desigillate e/o retrocesse ai sensi del comma 2».
E così di seguito anche all’art. 9 dove si afferma che «La Regione Abruzzo promuove la rigenerazione e la riqualificazione delle aree e degli edifici esistenti, secondo i criteri della sostenibilità e della qualità della vita» disponendo che per realizzare tali finalità, gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica privilegiano il riuso dei suoli urbani, il riuso edilizio e la sostituzione e la ristrutturazione urbanistica, e nello specifico la bonifica di suoli inquinati; l’incremento e funzionalizzazione della presenza del verde all’interno dei tessuti urbani e soprattutto lo sviluppo di una mobilità sostenibile ad accessibilità universale, incentrata sugli spostamenti pedonali, ciclabili e sull’accesso al trasporto pubblico.
È di tutta evidenza pertanto che la proposta di Variante presentata dall’Anas aggrava il pesante fardello urbanistico che pesa sulle spalle della sottile lingua di territorio che configura la Marina di Vasto, non agevola ma ostacola la mobilità mantenendo sulla costa tutto il traffico, anche quello pesante, che sarebbe meglio arretrare davvero su una direttrice ed un tracciato alternativo. Un semplice sguardo al progetto porta infatti a rendersi conto che la cosiddetta variante interessa soltanto 9 km dei 21,6 km della SS16 che corrono sulla costa e per di più nella zona più amena dal punto di vista paesaggistico e più interessante sotto il profilo turistico dove insiste la Riserva Naturale di Punta Aderci ed un lungo tratto dei 40 km da Vasto ad Ortona che costituiscono la Via Verde dei Trabocchi.
C) La proposta di Variante dell’Anas corre a ridosso della collina di Montevecchio di cui è nota la fragilità sotto il profilo geologico. I persistenti fenomeni franosi che caratterizzano quella parte del territorio e la presenza di acque sorgive portano a ritenere come sia da ritenersi non scevro da pericoli un appesantimento sul territorio derivante dalla concomitante compresenza del nuovo tracciato viario accanto a quello ferroviaria. Riteniamo che uno studio geognostico adeguato in grado di fugare ogni dubbio avrebbe dovuto accompagnare la progettazione dell’Anas.
Sulla scorta delle considerazioni sin qui rappresentate i sottoscritti ribadiscono la convinta contrarietà al progetto de quo presentato dall’Anas, confidando che l’on. MASE voglia negare i richiesti pareri autorizzativi di cui in premessa.
L’Associazione Culturale San Michele