A distanza di 3 anni dall’uccisione della moglie, per Angelo Bernardone, 76 anni di Casalbordino, si sono aperte le porte del carcere di Larino.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
L’uomo sconterà la pena in carcere. La sentenza di condanna a 14 anni di reclusione è infatti divenuta definitiva per mancata proposta di ricorso in Cassazione. Un epilogo doloroso per i figli che non hanno mai abbandonato l’uomo. Al processo si sono costituiti parte civile assistiti dall’avvocato Giampaolo Di Marco. I 100mila euro del risarcimento hanno però deciso di donarli alle associazioni contro la violenza alle donne.
Come si ricorderà il 76enne di Casalbordino il 26 dicembre 2021 , colto da raptus, gettò da un ponte sull’Osento, al confine con Atessa, la moglie Maria Rita Conese, di 72 anni, provocandone la morte immediata. Per i figli è stato un dolore terribile. Ora non vogliono neppure un euro. Appena possibile andranno a trovare il padre in carcere.
« Gia d’all’esito dell’appello», ha dichiarato il loro legale, l’avvocato Giampaolo Di Marco, « la famiglia della signora Conese si è stretta nel ricordo della madre e ora auspica che il tempo che verrà sia occasione per il padre per riflettere adeguatamente sul gesto compiuto che ha tolto loro l’affetto prezioso di una madre».