Un tratto della variante alla Statale 16 taglierebbe in due un’azienda agricola di San Salvo dove è presente un oliveto secolare impiantato nel 1750. Emergono particolari inediti dalle osservazioni presentate al Mase (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) entro la scadenza del 15 marzo. Privati cittadini, comuni (Vasto e San Buono), liberi professionisti, associazioni e l’Azienda autonoma di soggiorno e turismo del Molise hanno messo nero su bianco la loro contrarietà al progetto dell’Anas. Un tracciato di nove chilometri – suddiviso in quattro lotti – che nelle intenzioni dei proponenti dovrebbe decongestionare il traffico veicolare nelle riviere di Vasto sud e San Salvo. Le osservazioni presentate sono in tutto otto e raccontano una serie di criticità.
AZIENDA AGRICOLA – La titolare Francesca D’Aloisio esprime “parere contrario” al progetto presentato da Anas Spa per una serie di motivi che vanno dalla fragilità della collina di Montevecchio, zona interessata da dissesto idrogeologico, al quarto lotto della variante “che interessa una fascia collinare fronte mare ricadente nel piano regolatore di San Salvo come “fascia a salvaguardia ambientale” in cui insiste l’azienda agricola che presenta, oltre a vigneti produttivi, un oliveto secolare impiantato nel 1750. Tale oliveto”, aggiunge la titolare, “proprio per la sua conformazione e vetustà rende impossibile, come si legge nel progetto Anas, l’espianto, la rimozione e il reimpianto in altre zone”.
Tra gli altri rilievi la ricorrente rimarca inoltre che “anche la collina di Piana Sant’Angelo, come quella di Montevecchio, presenta numerose sorgenti d’acqua”.
PRIVATI CITTADINI – Gli ingegneri Alessandro Vizzarri, Paolo Marino e Francesco Iannotta hanno focalizzato, nelle loro osservazioni, l’attenzione su altri aspetti. In particolare Vizzarri ritiene che “il progetto presentato da Anas ha un impatto non indifferente sulla riserva naturale Marina di Vasto e sulla Zsc Foce Trigno-Marina di Petacciato, distanti poche centinaia di metri”, rimarcando anche che “manca del necessario coordinamento con la Regione Molise”.
L’ingegner Marino di Vasto propone una serie di modifiche come la possibilità di prevedere , nel tratto di Statale 16 tra le due rotatorie di Vasto Marina, uno o più sottopassi/sovrappassi pedonali che consentano l’attraversamento in sicurezza degli utenti deboli e l’abbassamento di 10 Km/orari del limite di velocità previsto nel progetto di 40 Km/orari in considerazione che le rotatorie avranno un limite di 30 km/orari”.
COMUNE DI SAN BUONO – Il sindaco Nicola Zerra parla nelle osservazioni di “variante alla SS16 in evidente contrasto con i principi e le norme vigenti in materia di contenimento del consumo di suolo”. E aggiunge che “la proposta aggrava il pesante fardello urbanistico che pesa sulle spalle della sottile lingua di territorio che configura la Marina di Vasto, non agevola ma ostacola la mobilità mantenendo sulla costa tutto il traffico, anche quello pesante, che sarebbe meglio arretrare su una direttrice e un tracciato alternativo. Un semplice sguardo al progetto porta infatti a rendersi conto”, continua il sindaco di San Buono, “ che la cosiddetta variante interessa soltanto 9 km dei 21,6 Km della Statale 16 che corrono sulla costa e per di più nella zona meno amena dal punto di vista paesaggistico e più interessante sotto il profilo turistico dove insistono la riserva naturale di Punta Aderci ed un lungo tratto dei 40 chilometri da Vasto ad Ortona che costituiscono la Via Verde dei Trabocchi”.
Anna Bontempo (Il Centro)