Passeggiare lungo la spiaggetta di Punta Penna ed imbattersi in un Cavaliere d’Italia che si lascia cullare dalle onde, incurante delle persone presenti sul litorale più gettonato della riserva naturale di Punta Aderci. Un avvistamento “importante e raro” per il professor Andrea Mazzatenta che ha segnalato al Centro la presenza dell’uccello acquatico inconfondibile per le lunghe zampe rosse e per il piumaggio bianco della coda e del petto.
“Si tratta di un avvistamento importantissimo”, commenta il docente universitario che domenica mattina si trovava a Punta Penna per una passeggiata, “è una specie protetta ai sensi della legge 157/1992. Agli inizi degli anni Ottanta la specie era molto a rischio, ma nei successivi decenni la popolazione è aumentata, grazie alla protezione delle zone umide dove il Cavaliere d’Italia si riproduce e grazie anche alla protezione nei paesi dove sverna in inverno.
Le zone di nidificazione italiane sono varie”, prosegue il professor Mazzatenta, “si registrano centinaia di coppie principalmente nel Delta del Po, nell’Orbetello e in Sardegna. Colonie minori sono sparse nel resto della Pianura Padana (alcuni esempi sono l’Oasi di Torrile, la Salina di Cervia, le risaie del Piemonte, alcune aree della Laguna di Venezia, il Parco regionale del Mincio e la Riserva naturale della Foce dell’Isonzo) e nel Mezzogiorno (laghi di Lesina e di Varano, Saline di Margherita di Savoia e varie zone umide in Sicilia). La regione che ospita più cavalieri d’Italia è l’Emilia-Romagna: sono concentrati per la maggior parte nelle province di Ferrara, di Ravenna e di Bologna. Siamo stati davvero fortunati ad avvistarlo qui a Vasto perché è di passaggio, anche se molti anni fa nidificava alla foce del fiume Trigno, nel Molise, in territorio di Montenero di Bisaccia”, conclude il docente universitario.
L’avvistamento conferma, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza della riserva naturale di Punta Aderci e la necessità di portare avanti iniziative finalizzate alla tutela e alla conservazione dell’area protetta, minacciata dal turismo di massa durante il periodo estivo e dalla eccessiva antropizzazione. Per le associazioni ambientaliste è quindi urgente attivare politiche finalizzate alla preservazione degli habitat e delle peculiarità naturalistiche dell’area.
Anna Bontempo (Il Centro)