Sabato 26 aprile 2025, il Caffè Letterario di Pescara ha ospitato un evento di grande rilievo culturale: l’autore Giovanni D’Alessandro ha partecipato all’incontro “Colazionando con l’Autore”, un nuovo format ideato dall’associazione “I Borghi della Riviera Dannunziana”. L’appuntamento ha avuto inizio alle 9:30, dando così il via a una mattinata di discussione, approfondimento e riflessioni sul mondo della letteratura e delle emozioni che essa suscita.
D’Alessandro, uno dei narratori abruzzesi più rispettati e apprezzati della sua generazione, è tornato sulla scena letteraria dopo un lungo silenzio durato ben undici anni, per presentare il suo nuovo romanzo “Lo Sperduto”, edito dalla casa editrice Città Nuova. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi appassionati di letteratura, intellettuali e lettori affezionati, pronti ad ascoltare l’autore raccontare di questa sua nuova opera e della sua visione letteraria. L’incontro è stato organizzato grazie alla collaborazione tra Luigi Di Paolo, gestore del Caffè Letterario di Pescara, e l’editore Marco Solfanelli, che ha contribuito a far sì che la città adriatica diventasse ancora una volta il punto di riferimento per un’iniziativa culturale di spessore.
A moderare la mattinata, la giornalista Lilia D’Alesio, figura di spicco nel panorama giornalistico e vincitrice del Premio Agape dell’Accademia Caffè Letterari d’Italia e d’Europa per il giornalismo etico. La D’Alesio ha svolto un ruolo fondamentale nel guidare la conversazione e nel rendere l’incontro ancora più coinvolgente per il pubblico presente.
È stata anche occasione per discutere temi importanti come l’etica e la responsabilità nel giornalismo, in un dialogo aperto e ricco di spunti. Con la presentazione di “Lo Sperduto”, Giovanni D’Alessandro segna il suo ritorno sulla scena letteraria con una storia che, sin dal suo titolo, richiama una riflessione profonda sul concetto di smarrimento. L’autore ha dichiarato che il romanzo vuole esplorare come, nella vita di ogni persona, esista un momento di crisi, una fase in cui ci si sente “sperduti”, spaesati, senza una direzione chiara. Questo smarrimento è un tema universale che tocca tutti, in quanto la vita è fatta di imprevisti, cambiamenti e sfide che mettono alla prova le certezze su cui ci si era costruiti.
È proprio in questo contesto che l’amore diventa l’unica guida in grado di orientare l’individuo, riportandolo sulla strada della speranza e della rinascita. Il protagonista del romanzo è Marcello, un quarantaseienne notaio di Pescara. Alto, bello e apparentemente dotato di una vita privilegiata, Marcello nasconde però un mondo interiore ricco di incertezze. Non sa cosa vuole dalla vita, nonostante abbia già un passato da costruire e una famiglia in arrivo.
Quando, a soli 19 anni, scopre di essere destinato a diventare padre, la sua esistenza viene scossa profondamente. Non sa come affrontare questa nuova realtà, e si sente perso. A fargli compagnia in questo momento di difficoltà c’è Mavi, una giovane donna che ha le idee ben chiare sul suo futuro. Mavi è una persona decisa e piena di sogni: vuole diventare madre, laurearsi in lingue, insegnare, viaggiare in Inghilterra e perfino recitare Shakespeare a memoria. La sua energia e il suo entusiasmo sono un ancoraggio per Marcello, che, al fianco di Mavi, si sente finalmente meno sperduto, come se l’amore potesse veramente guidarlo verso una nuova consapevolezza. Ma, come spesso accade nella vita, le cose non vanno mai come ci si aspetta. Marcello e Mavi si trovano a dover affrontare eventi che minano le loro certezze. La routine di un’esistenza che sembrava stabile e senza sorprese viene scossa da imprevisti, e i sogni che avevano costruito insieme sono messi a dura prova. In questo modo, D’Alessandro ci porta a riflettere sul paradosso della vita: come, spesso, le nostre esperienze più dolorose siano anche quelle che ci insegnano più di ogni altra cosa.
Il percorso di Marcello diventa un viaggio interiore attraverso le proprie fragilità, i propri sogni mancati e le speranze ancora vive nel cuore. Il romanzo non è solo una riflessione sull’amore e sulla crescita, ma anche una metafora delle difficoltà quotidiane e dei conflitti che ogni individuo deve affrontare nel proprio cammino verso la realizzazione personale. Come ha dichiarato D’Alessandro durante l’incontro, “Lo Sperduto” è un libro che invita a riconoscere la propria umanità, a guardarsi dentro e a non temere di affrontare le proprie vulnerabilità.
La storia di Marcello è la storia di chiunque si sia mai sentito perduto, ma che, attraverso l’amore e la consapevolezza, ha trovato la forza di rialzarsi. La presentazione è stata anche un’opportunità per riflettere sul legame profondo che l’autore ha con la sua terra d’adozione, Pescara, che fa da sfondo alla vicenda narrata nel libro. La città, le sue strade, i suoi luoghi familiari sono elementi che emergono con forza nella narrazione, dando al lettore la sensazione di essere trasportato nel cuore pulsante della città abruzzese, dove il romanzo prende vita.In conclusione, l’incontro con Giovanni D’Alessandro è stato un momento significativo non solo per i lettori affezionati, ma anche per chiunque desideri esplorare il mondo della letteratura e delle emozioni umane. Con “Lo Sperduto”, D’Alessandro ha dimostrato ancora una volta la sua maestria nel raccontare storie intime e universali, capaci di parlare al cuore di ciascuno di noi.
Dante Andrea Amicarelli