sabato, Giugno 7

San Salvo, il coordinatore di Forza Italia Nicola Di Ninni sfiduciato da trenta tesserati del partito

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 “Ha trattato a titolo personale e senza coinvolgere la base, anzi disattendendone le richieste (rinunciare a ruoli apicali di giunta e di presidenza del consiglio), allo scopo di ottenere “una poltrona” a proprio esclusivo vantaggio”.

Con queste motivazioni i tesserati di Forza Italia, in tutto trenta, hanno firmato una mozione di sfiducia per  il coordinatore locale Nicola Di Ninni. E’ bufera tra i forzisti di San Salvo dopo il consiglio comunale che ha approvato con 9 voti a favore (tra cui quello di Di Ninni), 7 contrari (tra cui Giancarlo Lippis e Alfonso Di Toro) e l’astensione di Marika Bolognese,  il rendiconto di gestione 2024, evitando lo scioglimento dell’assemblea civica e l’arrivo di un commissario.

Sulla graticola è finito proprio il coordinatore locale che, secondo i tesserati di Forza Italia, avrebbe barattato il suo voto a favore del bilancio consuntivo con la presidenza del consiglio. Nel documento di sfiducia si fa riferimento ad un incontro tra il coordinatore provinciale di Fi, Daniele D’Amario, il coordinatore locale Di Ninni e due iscritti delegati da tutti gli altri, nel corso del quale venne convenuto di “chiedere al sindaco Emanuela De Nicolis  l’azzeramento della giunta e della presidenza del consiglio comunale, ma restando inteso che non sarebbe stata formulata alcuna pretesa di incarico né di giunta e né di consiglio per Forza Italia e che avremmo serenamente valutato l’eventuale organigramma proposto dal sindaco”. 

Nel documento si parla anche di una successiva call tra Di Ninni, il coordinatore provinciale, il sindaco e il presidente della Regione Marco Marsilio “nella quale era stata garantita allo stesso Di Ninni la presidenza del consiglio comunale”.

Il clima politico a San Salvo è  a dir poco rovente. 

Mentre nel centrodestra il caso Di Ninni tiene banco, nel centrosinistra infuria la polemica per l’astensione della consigliera Bolognese che in aula ha annunciato la sua uscita dal centrosinistra e l’adesione al gruppo misto. 

Bolognese, collegata con l’aula consiliare da remoto, ha spiegato che si tratta di “una scelta maturata. Voglio avere un approccio costruttivo e collaborativo. Non rinnego il percorso amministrativo e ringrazio Fabio Travaglini”. 

L’astensione della consigliera – che nel 2022 era stata eletta nella lista di Travaglini – e il voto favorevole di Di Ninni, hanno rappresentato la ciambella di salvataggio bipartisan per l’amministrazione De Nicolis che in caso contrario non avrebbe avuto i numeri per l’approvazione del bilancio consuntivo. Tra l’altro Bolognese, alcuni giorni prima del consiglio comunale, ha ricevuto un incarico legale dal commissario straordinario dell’Arap  (azienda regionale per le attività produttive) , Mario Battaglia. La delibera risale al 28 aprile, ma potrebbe trattarsi solo di una coincidenza. Nel frattempo si registra un intervento del circolo di Fratelli d’Italia che attacca chi, tra le fila della maggioranza, mirava a far cadere l’amministrazione locale.

Denunciamo con forza il comportamento irresponsabile di chi ha cercato, senza giustificazione, di far cadere l’amministrazione comunale, mettendo a rischio progetti importanti, finanziamenti vitali e i servizi essenziali per i cittadini”, tuonano in casa FdI, “l’eventuale commissariamento del Comune avrebbe avuto effetti devastanti: non solo avrebbe fermato l’attività amministrativa, ma avrebbe anche bloccato opere in corso, rallentato l’accesso ai fondi e compromesso la credibilità dell’ente nei confronti delle istituzioni superiori”. 

Anna Bontempo (Il Centro)

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