
Tanta contrarietà sugli otto punti ristoro previsti nella riserva naturale di Marina di Vasto – anche nei banchi del centrosinistra- ma il piano di assetto naturalistico è stato approvato con 10 voti favorevoli della maggioranza (astenuto Giuseppe Forte del Pd) e 7 contrari (minoranze). Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia) non ha partecipato al voto “perché non è stato un dibattito serio”. Suriani, unitamente alle colleghe Maria Amato (La Buona stagione) e Dina Carinci (Movimento 5 stelle) aveva chiesto che il punto venisse ritirato – anche alla luce della manifestazione promossa sabato scorso da 17 sigle tra comitati ed associazioni – e riportato in Commissione assetto del territorio.
“Il problema sollevato dalle associazioni va tenuto in debito conto”, ha ammonito Amato, “ritirate il punto e prendetevi una pausa di riflessione”.
Molto duro l’intervento di Suriani, secondo il quale “quello che l’amministrazione comunale vuole fare nella Riserva è molto peggio dell’emendamento presentato dal consigliere regionale Nicola Campitelli: mettere otto chioschi tra gli alberghi e gli ombreggi non è sostenibile né a livello ambientale, né economico. Avremo un punto ristoro ogni 300 metri”.
Alessandra Notaro (Buona stagione) ha sollevato il problema della partecipazione, rilevando che “questo piano di assetto naturalistico non è partecipato. Bisogna ascoltare la cittadinanza. Non si può rifiutare il contributo che viene dal territorio”.
Anche dai banchi della maggioranza sono state manifestate perplessità.
“In Commissione ho votato a favore”, ha detto Forte, “nel frattempo è arrivato l’emendamento di Campitelli sulla Via Verde che ho criticato. Oggi penso che 8 punti ristoro nella riserva Marina di Vasto sono esagerati. Consiglio di ritirare l’argomento e tornare in Commissione”.
L’assessore all’ambiente Gabriele Barisano è stato irremovibile.
“L’obiettivo di questo piano, flessibile e lungimirante, è la conservazione e la protezione degli habitat”, ha detto l’assessore, “mi spiace che il dibattito si sia concentrato sui pochi punti ristoro previsti senza leggere le carte. Il loro numero è stato ridotto: dagli iniziali 36 siamo passati a 8 chioschi che verranno collocati in determinati punti”.
Sulla manifestazione di sabato Barisano ha affermato “che alcune delle sigle che hanno protestato sono formate da una sola persona”. Ed ha aggiunto che “siamo disponibili ad ascoltare tutti, ma dobbiamo fare delle scelte e spesso le scelte non accontentano tutti”. Ha poi sollevato il problema dei fondi.
“L’adozione del piano di assetto naturalistico ci serve per avere i finanziamenti dalla Regione, che ha tagliato in maniera lineare tutti i fondi per le riserve”, ha concluso il delegato alle politiche ambientali.
Anna Bontempo