
Si apre uno spiraglio per la Puccioni 1888 srl, azienda storica di Punta Penna che produce concimi chimici e che da qualche anno sta attraversando un periodo di grave crisi. Il giudice del tribunale di Vasto, Michele Monteleone ha concesso le misure di protezione che impediscono l’avvio o la prosecuzione di azioni esecutive sul patrimonio e la prosecuzione dell’azione fallimentare proposta da Kayser Filtertech Italy srl, leader mondiale nella produzione di filtri.
Tali misure, stando a quanto si legge dalle carte, consentono all’azienda di perseguire il risanamento attraverso il percorso di negoziazione intrapreso con l’ausilio di un esperto. Il Tribunale la concesso un termine di 120 giorni, in parte già decorso. Nel frattempo – altro segnale importante – è ripresa la produzione nello stabilimento di Punta Penna dopo circa un mese e mezzo di fermo dovuto al mancato pagamento degli stipendi agli addetti rimasti, una quindicina.
Le maestranze, che devono ancora percepire gli arretrati , hanno deciso di tornare al lavoro di fronte alle rassicurazioni della vecchia proprietà che fa capo a Mario Puccioni e della società subentrante, la Biovast srl che ha stipulato un contratto di affitto di ramo d’azienda che prevede anche l’esercizio dell’opzione di acquisto entro l’undicesimo mese dalla sua sottoscrizione. L’atto è stato stipulato l’8 aprile 2025.
Il ricorso per la concessione delle misure protettive è stato chiesto dal legale della società Puccioni 1888 srl, l’avvocato Antonio Marcello Boschetti di San Salvo, sulla scorta di un piano di risanamento basato su un nuovo accordo con i creditori. In particolare le iniziative industriali individuate consistono nella prosecuzione dell’attività di impresa mediante il contratto d’affitto di ramo d’azienda con la società Biovast srl. In pratica quello che si intende realizzare, accanto al riavvio dell’attività caratteristica, cioè quella di produzione di fertilizzanti, sono nuove iniziative imprenditoriali, tra cui l’installazione di una macchina confezionatrice di Bentonite (sacchetti di lettiere per gatti), attività che potrebbe sviluppare un volume di fatturato annuo di 300mila euro.
Secondo il tribunale “la società ha intrapreso un percorso potenzialmente idoneo a condurre al superamento della condizione di squilibrio, palesando la concreta possibilità di risanamento e di continuità aziendale, mediante l’individuazione di strategie di intervento atte a rimuovere le cause della crisi”. L’anno scorso, a causa della grave crisi finanziaria, la storica azienda di Punta Penna ha ottenuto il ricorso alla cassa integrazione. Nel frattempo il numero delle persone occupate è diminuito.
Anna Bontempo (Il Centro)
foto tratta dal sito piazza rossetti