Realizza sculture con la legna portata a riva dalle mareggiate. L’artista anonimo – che tale vuole restare – ha dato sfoggio della sua creatività sulla spiaggetta di Punta Penna, nella riserva naturale di Punta Aderci, dove giraffe, ippopotami e animali preistorici si alternano in una sorta di museo a cielo aperto. L’ultima creazione è un capodoglio “commissionato” dall’assessore all’ambiente Gabriele Barisano. I bagnanti apprezzano molto le sculture che sono diventate la vera attrazione della spiaggetta.
“Si tratta di un artista che vuole restare anonimo”, dice Alessia Felizzi, referente della Cogecstre di Penne che ha in gestione l’area protetta, “sono ormai tre anni che realizza queste opere sulla spiaggia di Punta Penna, ma lo fa per se stesso, per rilassarsi dopo il lavoro, come una forma di meditazione. E’ sicuramente contento che queste opere vengano apprezzate, ma non cerca notorietà. Lo abbiamo conosciuto e l’assessore Barisano gli ha commissionato la realizzazione di un grande capodoglio che è diventato ormai, insieme al fratino, il simbolo di questa Riserva per i noti fatti accaduti undici anni fa. Le sculture non le ho contate, perché lui giorno per giorno ne realizza di nuove in base alla sua vena creativa. Ci sono giraffe e ippopotami, credo che ne siano sei o sette; vedremo nel proseguire della stagione quante altre ne realizzerà”.
Felizzi si sofferma anche sulla presenza dell’enorme quantitativo di legna presente sul litorale.
“Purtroppo assistiamo negli ultimi anni al fenomeno dell’aumento della legna spiaggiata a causa di forti temporali che sdradicano alberi”, spiega Felizzi, “questo fenomeno è diventato pericoloso perfino per gli armatori, perché in mare si trovano grossi tronchi che galleggiano e che poi arrivano sulle coste. Le operazioni di pulizia con mezzi meccanici, in virtù delle misure di conservazione, non possono essere effettuate da marzo alla fine di giugno, sia per la nidificazione del fratino, ma anche per non comprimere troppo la battigia che diventerebbe quasi impermeabile al mare creando erosione costiera. Sappiamo che la presenza di tanta legna crea disagio a chi è abituato ai lidi dove la sabbia viene pulita e setacciata, ma in tutte le riserve naturali e nei siti di importanza comunitaria il materiale organico viene lasciato lì dove è stato depositato”.
Anna Bontempo (Il Centro)