
Ieri, 18 luglio, Paolo Ruffini ha rappresentato “Il babysitter” all’Arena Ennio Morricone di Vasto. Un’iniziativa a favore del progetto inclusivo “Aperta-Mente” promosso dall’associazione “Un Buco nel Tetto”. Il progetto è finalizzato a crescere insieme affermando il valore delle persone nella loro completezza, con tutte le loro peculiarità e potenzialità senza alcun limite né barriera.
Luciana Salvatorelli, Presidente dell’associazione organizzatrice, spiega il motivo per cui è stato coinvolto Paolo Ruffini: “Tutto è nato da quella che noi chiamiamo una Dio-incidenza: un anno fa mamma Veronica ha pensato a lui per questo evento.”
“Quando diventerai piccolo capirai”
Le musiche della regista Claudia Campolongo ci trasportano sulle ali del mondo, come polvere di fata ci sollevano da terra e ci accompagnano in un viaggio speciale: il nostro percorso per tornarei bambini, per tornare a sognare, e soprattutto a credere… nelle fate, negli elfi, nella magia e cosa c’è di più magico del Natale?
Babbo Natale quest’anno ha deciso di portarsi avanti con il lavoro raccogliendo qualche lettera con mesi di anticipo.
La letterina di Leonardo, 10 anni
“Se non credi a Babbo Natale, perché credi in Dio?” è la prima domanda che Leonardo rivolge a Paolo, il rappresentante degli adulti. Viene evidenziato come entrambe le figure vengano raffigurate come uomini canuti ed onniscienti: sanno cosa sono bene e male, chi sono i buoni e chi i cattivi. A entrambi ci si rivolge per esprimere richieste e desideri.
Noncurante dello scetticismo di Paolo in merito a tali argomentazioni, Leonardo legge la sua lettera a Babbo Natale. Prima di esprimere desideri gli chiede come sta e se è felice, nessuno lo fa mai ma anche lui ha bisogno di sentirsi amato e importante.
Leonardo chiede dunque a Babbo Natale un microfono, lo strumento che permette di farsi sentire e far ascoltare la propria voce in tutto il mondo.
La letterina di Isabel, 10 anni
È il turno di Isabel, per Natale vorrebbe ricevere libri: ama leggerli e farseli leggere ma questa sera ciò che vuole fare è riscriverne uno: la storia di Cenerentola, privandola di cliché e stereotipi di genere.
La matrigna cattiva diventa un patrigno, le sorellastre ormai sono buone, l’intera storia viene capovolta e trasportata nel 2025, in uno straordinario mix di ironia e verità.
Ora in scena arriva la domanda che tutti gli adulti temono: come nascono i bambini?
A sorpresa sul palco salgono due spettatori, Annamaria e Nicola sposati da 42 anni, legati da rispetto e fiducia.
Parlano di una figlia nata da un amore immenso, che hanno adottato con tutto il cuore, un legame speciale fatto di affetto e accoglienza.
La verità è che ogni bambino nasce dall’amore e insieme a lui rinascono anche i genitori.
Dopo che Paolo Ruffini ha raccolto le letterine di due bambini del pubblico, Giovanni ed Elia, lo spettacolo continua con l’arrivo di un piccolo filosofo e psicologo.
La letterina di Nicholas, 9 anni
Nicholas chiede a Babbo Natale la bibliografia di Jung e Freud, egli è un appassionato di psicologia, filosofia e musica. Con la sua dolcezza, distribuisce consigli. La sua filosofia? Il rasoio di Occam: la spiegazione più semplice è quella da preferire.
“Sono preoccupato di non essere all’altezza delle cose che mi aspettano.” gli dice Paolo.
“Se quelle cose lì ti aspettano, vuol dIre che ti aspettano perché sanno che tu poi farle” .
Nicholas ci saluta con una canzone scritta da lui in un momento di difficoltà: Pidocchio Blu. La musica l’ha salvato, ora la usa per dare speranza agli altri.
La letterina di Lorenzo, 9 anni
Lorenzo, appassionato di storia e vessillologo, per Natale vorrebbe un atlante aggiornato.
Sfida un signore del pubblico: chi riuscirà a riconoscere più bandiere? Lorenzo non ha rivali.
In tre minuti riesce a riassumere la storia di Hitler e la sua ascesa al potere, insegnandoci che la storia raccontata da un bambino sarebbe molto più semplice da comprendere.
Paolo Ruffini a questo punto riflette:
“In un mondo in cui l’intelligenza diventa artificiale, più che di un quoziente intellettivo ci sarebbe bisogno di un quoziente spirituale.
Quindi vorrei chiedere ai bambini: come si fa ad avere fede?”
“Quando diventerai piccolo capirai”
La letterina di Paolo, 46 anni
Paolo non credeva che avrebbe scritto una lettera per Babbo Natale, ma eccolo che gli chiede di cercare “il sé bambino” e di portargli un messaggio; conclude auspicando che Babbo Natale possa realizzare questo suo desiderio, “Se non dovessi riuscirci perché non puoi o non esisti non preoccuparti, io crederò sempre in te e sai perché? Perché sì” che in fondo è la risposta più sensata del mondo” .
“ La cosa più politica che si può fare nella vita è l’amore”
Al termine dell’evento Paolo ha incontrato i fan e firmato le copie del suo nuovo libro “Benito, presente!” Un viaggio indietro nel tempo che racconta come educazione e amore possano fare la differenza.
Così si è concluso lo spettacolo che ha fatto ridere e commuovere persone di ogni generazione, perché i bambini e l’amore parlano un linguaggio universale capace di raggiungere i cuori di tutti.
Vi lasciamo con alcune riflessioni da noi raccolte in mezzo al pubblico.
“La sensibilità è stato il valore che ci ha spinti ad acquistare i biglietti e difatti ci ha poi accompagnati durante tutto lo spettacolo, a partire dallo sguardo di Paolo mentre intervistava i bambini. Abbiamo riso e ci siamo molto commossi.”
Margherita, classe 1993
“I bambini sono stati sorprendenti, lo spettacolo emozionante”
Alessia, classe 2005
“Ho scoperto Ruffini grazie a mia figlia, lo spettacolo è stato straordinario, mi sono divertita tantissimo e commossa in egual modo.”
Desirée, classe 1981
“Lo spettacolo fa ridere, piangere, riflettere inoltre essendo genitore non posso che ritenerlo particolarmente toccante”
Davide, classe 1970
La serata è terminata con la premiazione degli alunni dell’Istituto Mattei vincitori della medaglia d’oro nelle Finali Nazionali Centro Italia di Special Basket.
Vogliamo concludere questo nostro articolo ricordando le bellissime parole di Isabel:
“Per essere felici, dovete rendere felici qualcuno. Se, invece, volete ricevere donate un po’ di voi stessi: quando meno ve lo aspettate la vita vi sorprenderà”
Laura Del Casale