venerdì, Agosto 1

Mobilità urbana. Per il piano traffico il tenente scrive alla Prefettura

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Vasto è priva di un piano urbano del traffico (Put), cioè dello strumento di pianificazione che mira a migliorare la mobilità e la sicurezza stradale all’interno di un’area urbana. La sua mancata adozione – obbligatoria per i comuni con popolazione residente superiore ai 30mila abitanti – è stata segnalata alla Prefettura dal tenente Antonio Di Lena della polizia locale.

In  una nota inviata al prefetto di Chieti,  Gaetano Cupello  e per conoscenza al sindaco Francesco Menna, ai componenti della giunta, al presidente del consiglio comunale,  Marco Marchesani e al presidente della commissione di vigilanza, Vincenzo Suriani l’ufficiale spiega l’importanza del piano urbano del traffico e l’obbligo di legge che ne impone l’adozione ai comuni la cui popolazione supera i 30mila abitanti. 

“Il piano traffico è finalizzato ad ottenere il miglioramento delle condizioni  di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico e atmosferico ed il risparmio energetico in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali”, si legge nella nota, “da decenni la popolazione residente a Vasto è superiore ai 30mila abitanti e negli ultimi anni si è attestata stabilmente sopra i 40mila: il dato Istat di aprile 2025 è pari a 40.756 residenti. Risulta che da lungo tempo le previsioni di legge siano disattese dall’ente, a fronte, viceversa, di una fioritura di apparecchiature sanzionatorie o di micro interventi di regolazione della circolazione stradale, avulsi da uno strumento organico di pianificazione, cioè il piano urbano del traffico”.

Il tenente Di Lena conclude la nota chiedendo al Prefetto di segnalare al Ministero competente “le inadempienze ai fini del successivo invito ministeriale a provvedere”. 

E pensare che nel 1997, quando Vasto contava circa 37mila abitanti, venne commissionato un piano urbano del traffico dall’amministrazione comunale dell’epoca guidata dall’ex sindaco Giuseppe Tagliente. L’incarico venne affidato all’ingegner Ernesto Storto di Termoli. Da allora –  e sono passati circa trent’anni –  non ci sono stati provvedimenti in tal senso. 

Anna Bontempo (Il Centro)

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