
Il porto di Punta Penna batte sé stesso e continua a regalare grandi soddisfazioni alla città. A Punta Penna si è lavorato anche a Ferragosto e la movimentazione delle merci racconta uno scalo in piena salute.
In questo periodo nel porto istoniense sono stati scaricate più di 34mila tonnellate di merce e 300 furgoni Sevel. In particolare le operazioni di carico e scarico hanno riguardato, 3mila tonnellate di coils, 4mila di soda, 2.500 di ciabattato per la Turchia , ottomila di pome per l’Indonesia, 5mila di biodiesel per il mercato comunitario, 8000 tonnellate di materiale per Italcementi e quattromila di sansa
«Siamo soddisfatti. L’ottimo momento di Punta Penna è testimoniato dai numeri», dice Pietro Marino, titolare dell’Agenzia marittima vastese (Amv) al lavoro anche in questi giorni nonostante il periodo vacanziero.
L’altro ieri, sull’argomento, il quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, a firma di Paola Calvano, ha pubblicato un ampio servizio.
« Nelle due settimane a ridosso di Ferragosto il lavoro è tanto e in un momento di crisi come questo è importante».
Negli ultimi mesi alle banchine vastesi attraccano enormi mercantili con un notevole trend positivo rispetto agli anni passati. Lo scalo marittimo e l’ampio retroterra industriale del Sangro e del Vastese sono in grado di attrarre investimenti di nuove imprese e di qualificare ulteriormente il tessuto industriale, commerciale e dei servizi già operante.
«Si tratta indubbiamente di una delle aree economiche più importanti del Mezzogiorno su cui qualificare una proposta di grande potenzialità occupazionale ed economica», ha più volte ribadito AssoVasto, l’associazione di imprese del Vastese.
La Regione è l’amministrazione comunale stanno lavorando , cercando di rendere Punta Penna protagonista del sistema economico del sud Abruzzo. Da un paio d’anni, Punta Penna ha avviato la trasformazione con l’aumento dei piazzali ricavati dall’abbattimento del vecchio mercato ittico e ora destinati allo stoccaggio delle merci, un’organizzazione di sicurezza al passo con le vigenti normative internazionali. A favore di Punta Penna, divenuto uno scalo statale, giocano il pescaggio all’ingresso del bacino di 15 metri, ampi piazzali portuali, la lontananza dai centri abitati, la vicinanza all’autostrada e un notevole bacino d’interesse. Anche per questo gli operatori sollecitano i lavori di ampiamento e ristrutturazione annunciati dalla Regione.