martedì, Settembre 9

Perchè la costa deve restare sotto controllo

Condividi

Il divieto di balneazione non c’è ancora, ma è scattata la fase di allerta per la presenza dell’alga tossica (Ostreopsis ovata) in tre punti della costa vastese: a sud di Vignola, Fosso Lebba e Punta Aderci/foce Fosso Apricino. I valori compresi tra 30.000 e 100.000 cellule/litro e condizioni meteo-marine sfavorevoli con formazione di aerosol e spruzzi, hanno spinto il sindaco Francesco Menna a firmare un provvedimento con cui viene attivata la “fase di allerta” del piano di sorveglianza sanitaria nei tratti di costa interessati alla presenza dell’alga tossica. Intanto ieri è stata revocato il divieto di balneazione nel tratto di mare antistante Fosso Marino e a 300 metri a nord del pontile (zona Bagnante), scattato in seguito ai valori di Escherichia coli, indice di inquinamento da scarichi fognari, che ieri sono rientrati nella norma. 

Alga Tossica –  A distanza di un anno dal primo allarme per la presenza della Ostreopsis ovata, l’alga tropicale microscopica presente in molte acque costiere con fondali a prevalente natura rocciosa, torna a far dormire sonni poco tranquilli agli operatori turistici. In seguito ai campionamenti dell’Arpa (agenzia regionale per l’ambiente) su tre punti di prelievo lungo la costa – 200 metri sud Punta Vignola, 800 metri sud Fosso Lebba e Punta Aderci foce Fosso Apricino – è stata attivata la fase di allerta che ha l’obiettivo di informare la cittadinanza sui rischi legati alla presenza dell’alga microscopica. La  sua proliferazione è legata a fattori climatici – come l’elevata temperatura dell’acqua –  e dal moto ondoso ridotto per la presenza di scogliere naturali o artificiali. Durante la fioritura si possono verificare disturbi respiratori,  irritazioni oculari e cutanee sia per esposizione ad aerosol (in condizioni di forte vento dal mare o di moto ondoso forte), che per contatto diretto con le acque di balneazione. Rischi anche per i pescatori professionali e amatoriali a causa della esposizione cutanea (come manipolazione delle reti e raccolta di molluschi soprattutto in presenza di ferite) e per il consumo di prodotti ittici raccolti nell’area interessata alla fioritura delle alghe. 

Fosso Marino – Ieri pomeriggio il sindaco Menna ha disposto con una seconda ordinanza la revoca del divieto di balneazione  scattato mercoledì scorso nel tratto di litorale antistante Fosso Marino e in zona Bagnante. I valori relativi ad Escherichia coli sono rientrati nella norma, ma non si spengono le polemiche sull’inquinamento da scarichi fognari e sulla circostanza che, nei giorni in cui c’è stato il divieto bambini ed adulti hanno fatto tranquillamente il bagno. Alcuni cittadini hanno protestato sia per il cartello poco visibile  (un foglio A4), sia per la mancanza di controlli “per il rispetto e l’esatta osservanza delle disposizioni emanate” che l’ordinanza del sindaco Menna delega alla polizia locale e agli agenti della forza pubblica.  Il divieto di balneazione a Fosso Marino era scattato in seguito alle analisi dell’Arpa che avevano evidenziato valori altissimi di Escherichia coli. Con lo stesso provvedimento erano stati vietati bagni e tuffi anche a nord del pontile (zona Bagnante). Si tratta, in sostanza, di due punti critici del litorale, le cui problematiche legate agli scarichi fognari attendono soluzioni da almeno vent’anni. 

Anna Bontempo  (Il Centro)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.