
Con l’arrivo di ottobre, le scuole hanno riaperto i battenti e i bambini sono tornati tra i banchi, pronti a imparare, crescere, sperimentare. Ma c’è un’altra scuola, più silenziosa e profonda, che inizia proprio in questo periodo: quella della fede.
Il catechismo della Prima Comunione è molto più di un percorso formativo. È una palestra dell’anima, dove i bambini imparano a conoscere sé stessi, Dio, e il senso profondo della vita. Come si manda un figlio a ginnastica, a musica, a inglese, perché possa crescere armoniosamente, così si sceglie di accompagnarlo nel cammino spirituale, perché possa crescere anche interiormente.
Insieme, in gruppo, con gli altri bambini della comunità, si scopre che la fede non è una teoria, ma un’esperienza viva. Si parla di amore, di perdono, di bellezza. Si affrontano le grandi domande che abitano ogni cuore umano: Chi sono? Da dove vengo? Cosa c’è dopo la morte?
Il catechismo non è solo per i bambini ma per tutta la famiglia: è un dono che si porteranno dentro per tutta la vita. È un seme che germoglia nel tempo, che li accompagnerà nei momenti di gioia e in quelli di difficoltà. È una luce che non si spegne.
Don Raimondo Artese, don Antonio Totaro e don Gianluca Catania invitano tutte le famiglie a iscrivere i propri figli al catechismo della Prima Comunione: “Venite e vedrete le meraviglie di Dio per voi”.
Chi non l’ha ancora fatto, può rivolgersi al parroco della propria parrocchia di appartenenza. Le iscrizioni sono aperte, e il cammino sta per cominciare.
“Non lasciamo che i nostri figli crescano solo in altezza. Aiutiamoli a crescere anche nel cuore”