martedì, Settembre 23

Tiziana Magnacca: “Per il riciclo delle batterie primo hub nella Valsinello”

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La rinascita del settore industriale del Vastese riparte dalla conversione e dalla realizzazione di impianti richiesti dal mercato globale.

In Val Sinello al via il primo hub industriale per il riciclo delle batterie al litio. Si tratta dell’azienda Haiki Cobat Ecofactory, insediamento produttivo realizzato a poche centinaia di metri dal casello autostradale Vasto Nord. In principio della società faceva parte anche Gianluca Salvatore, ma da mesi ha ceduto la sua quota.

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

La fabbrica è della Haiki Cobat spa. L’industria milanese ha ottenuto in questi giorni 1,2 milioni di euro per fare dello stabilimento di Pollutri il primo hub industriale italiano per il riciclo delle batterie a e il recupero di materie prime : litio, cobalto, nichel, manganese, rame, alluminio e grafite.

Al momento l’organico è di una trentina di lavoratori ma è destinato ad aumentare. L’investimento complessivo è di 1,94 milioni di euro.
La Regione ha autorizzato il il trattamento di 23.474 tonnellate annue massime di rifiuti. A parere dell’assessore alle Attività produttive i benefici prodotti saranno molti.

La notizia è confermata dall’assessore regionale alle attività produttive , Tiziana Magnacca che non nasconde la propria soddisfazione.

” La Regione – ha dichiarato l’assessore  Magnacca ” ha seguito molto da vicino l’insediamento e le procedure riguardanti l’iter burocratico e lo sviluppo di alcuni progetti della Ecofactory . In particolare proprio quello che ha consentito di ottenere 1,2 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente. Il finanziamento permetterà all’azienda di diventare in assoluto il più grande insediamento italiano per il riciclo di batterie e recupero delle materie prime . Il progetto  è stato sviluppato con la nostra Università dell’Aquila, particolare che inorgoglisce e ci consente di poter dire come il nostro tessuto produttivo sia riuscito non solo a fare network con l’Università per trovare soluzioni innovative che vanno verso la sostenibilità, ma anche che costituiscono esse stesse fattori di attrattività per ulteriori investimenti sul territorio . Insomma  un’impresa di valore indispensabile nella nostra regione e nel nostro territorio . La Haiki Cobat Ecofactory risponde molto bene alle esigenze e alle soluzioni di economia circolare in grado di supportare il tessuto produttivo nella grande sfida globale che anche la geopolitica ha rimodellato. Abbiamo bisogno di materie prime e di diventare noi stessi produttori di batterie e non solo compratori e consumatori . Chi riesce a comprendere le grandi emergenze dei mercati, garantisce la crescita e l’occupazione. Un bene per tutta la collettività.”

 

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