
La saracinesca abbassata da più di un mese e tanti cartoncini verdi a forma di nuvoletta. Si è congedata così l’edicola al centro di Vasto, all’angolo tra corso Garibaldi e via Madonna dell’Asilo, a due passi dalla trafficata piazza Verdi.
“A te che passi e ti fermi un attimo, qui c’era più di una edicola: c’era uno scambio di sorrisi”, recita uno dei cartoncini affissi sulla saracinesca. E’ l’ennesima edicola che chiude i battenti in città, a testimonianza di una attività che diventa sempre più difficile da portare avanti.
Ai noti problemi del settore, come il calo di vendite dei giornali cartacei, la concorrenza di Internet, l’aumento dei costi e delle tasse a fronte di entrate sempre minori, si sono aggiunte le motivazioni personali e familiari della titolare che ha deciso di cambiare lavoro. E’ l’ennesima edicola che chiude i battenti in città, dove di chioschi che vendono giornali e riviste sono rimasti ormai ben pochi. Si contano sulle dita di una mano.
Diversi anni fa ha chiuso i battenti anche un’altra edicola storica, quella di piazza Rossetti, davanti agli ex palazzi scolastici di corso Italia, nel cuore pulsante del centro storico. Al suo posto è rimasto uno spazio vuoto riempito con del cemento, una nota stridente a pochi passi dal monumento di Gabriele Rossetti. Quello delle edicole che chiudono è ormai un fenomeno inarrestabile che non riguarda solo Vasto, ma tutta l’Italia. La presenza delle edicole sul territorio italiano è sempre più rarefatta.
Una indagine di Unioncamere rivela che in Italia in quattro anni sono sparite 2.700 edicole. Ma come per la desertificazione dei centri storici e delle chiusure dei negozi tradizionali sembra che non interessi a nessuno.
Anna Bontempo (Il Centro)