sabato, Ottobre 11

Variante alla SS 16, i tempi erano e restano biblici

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Il tracciato della Variante di Vasto della S.S.16 Adriatica è tornato nuovamente a richiamare l’attenzione dei cittadini a seguito della decisione presa nei giorni scorsi dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase). Quel Ministero ha rimesso in discussione il progetto depositato dall’ Anas il 13 dicembre 2024 per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’artr.23 del D.Lgs. 152/2006.

Il progetto, com’è noto, prevede tratti di adeguamento in sede e brevi tratti in variante alla S.S. 16 Adriatica per una lunghezza di circa 9 Km., da località “Trave” di Vasto Marina fino a San Salvo Marina a confine con la Regione Molise.

Un tracciato che, come ben evidenziava un documento elaborato e presentato al MASA dall’Associazione Culturale “San Michele” lo scorso mese di marzo, interferisce con ben tre aree protette:

La Riserva Naturale Regionale di Marina di Vasto, codice EUAP 1207;

la ZSC “Marina di Vasto” IT140109;

la ZSC “Foce Trigno – Marina di Petacciato” IT7228221.

Non a caso anche l’Azienda di Soggiorno e Turismo del Molise, tramite il suo legale rappresentante, aveva presentato al MASE una sua osservazione proprio su quest’ultima zona ricadente nel Comune molisano di Petacciato.

Stando alle recenti notizie di stampa il MASE avrebbe consigliato ad ANAS di tornare a prendere in considerazione il progetto – rifiutato unanimemente dal Consiglio Comunale di Vasto e dalla cittadinanza – che “prevedeva la realizzazione di viadotti e gallerie” sotto il costone orientale dell’abitato.

Un ritorno al passato che, in questi giorni, ha suscitato un moto di reazione e di indignazione in città.

Evidentemente il MASE non è conoscenza del fatto che quel progetto (ndr: quello delle gallerie e dei viadotti) prevedeva il proseguimento verso San Salvo attraverso quel tracciato che oggi lo stesso Ministero dell’Ambiente boccia. L’iter autorizzativo è iniziato nei mesi scorsi con il deposito dell’elaborato e con le osservazioni il cui termine per la presentazione è scaduto il 16 marzo 2025.

A distanza di sette mesi è arrivata la richiesta del MASE all’Anas rimettendo tutto in discussione  e con ulteriori perdite di tempo. Sarà bene ricordare che della Variante di Vasto alla S.S. 16 Adriatica si parla ormai da oltre 25 anni senza giungere ad una soluzione. Templi biblici che comportano aumenti dei costi, discussioni e contrapposizioni tra le diverse componenti politiche del territorio.

Se ANAS avesse preso in seria considerazione il progetto elaborato nell’anno 2004 per conto della Provincia di Chieti dall’Ing. Montepara – che prevedeva l’arretramento della statale adriatica ad ad ovest dell’abitato della Città, lungo il Vallone del Maltempo -, oggi l’opera, forse, sarebbe stata già realizzata.

Ma i vertici dell’ANAS hanno sempre sostenuto che quel progetto comportava un costo elevato. In questi giorni abbiamo scoperto che per l’adeguamento della Trignina lo stesso ente valuta un intervento, al momento, valutabile in circa 200 milioni di euro.

Dinanzi alle osservazioni mosse dal Consiglio Comunale di Vasto, dai tecnici del Comune, da diverse Associazioni cittadine e da professionisti esperti della materia, l’ANAS per uscire da questo impasse farebbe bene a rispolverare il progetto Montepara realizzando una vera Variante all’abitato di Vasto eliminando i rischi rappresentati per la collina di Montevecchio e le stesse osservazioni evidenziate dal MASE.

Così facendo non si andrebbe ad interferire minimamente con le Aree protette citate all’inizio di questo articolo. Inoltre, così come è stato sempre sostenuto da chi scrive, con quel progetto si andrebbe a liberare davvero l’intera costa vastese da una strada che ha fatto il suo tempo e che “soffoca” lo sviluppo turistico di uno dei tratti di maggior rilevanza paesaggistica della nostra Regione.

Giuseppe Forte

Consigliere Comunale

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