sabato, Ottobre 18

Permessi per i tavolini, a Vasto scatta l’indagine

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Carabinieri in Municipio per le occupazioni di suolo pubblico. E’ successo nei giorni scorsi, ma la notizia è trapelata solo ieri: i militari hanno fatto “visita” all’ufficio patrimonio del Comune in piazza Barbacani. Al centro delle verifiche – su cui c’è stretto riserbo – potrebbero esserci  le autorizzazioni rilasciate ai commercianti e agli esercenti per occupare piazzette e strade con tavolini, sedie ed ombrelloni. Succede soprattutto in estate, lungo la panoramica Loggia Amblingh, in via Adriatica e nel centro storico, i luoghi più suggestivi della città, molto frequentati dai vastesi e dai turisti che amano sorseggiare un drink o mangiare del buon pesce all’aperto, godendo del bellissimo panorama che offre il golfo di Vasto.

Con ogni probabilità l’ intervento dei carabinieri potrebbe essere  scattato in seguito ad un esposto che ha ipotizzato una serie di presunte irregolarità in corso di accertamento. E’ proprio l’ufficio patrimonio che rilascia le autorizzazioni a privati e commercianti dopo i pareri della polizia locale, dell’ufficio servizi e del settore commercio, ma non sempre gli spazi autorizzati dagli uffici coincidono con quelli realmente occupati e per i quali và versata una tassa al Comune.  L’occupazione di suolo pubblico si verifica ogniqualvolta un soggetto privato, per finalità commerciali o meno, utilizza stabilmente o temporaneamente una porzione di area pubblica, come marciapiedi, piazze o vie pedonali, per collocarvi strutture, arredi o installazioni.

Il caso più frequente riguarda i bar e i ristoranti che, soprattutto in primavera ed estate, estendono l’attività all’esterno con tavolini, sedie, ombrelloni e dehors. L’occupazione è da considerarsi “abusiva” in tutti i casi in cui avviene senza un titolo autorizzativo o in modo difforme rispetto a quanto previsto nell’autorizzazione rilasciata dal comune. Negli anni passati non sono mancate le polemiche, soprattutto lungo la panoramica Loggia Amblingh,  per gli “sconfinamenti”, che si verificano ogni qualvolta lo spazio occupato non  coincide con quello autorizzato comportando un mancato introito per le casse comunali.

Per ovviare a questo fenomeno piuttosto diffuso ed agevolare il lavoro di controllo della polizia locale  vennero installate  a terra delle borchie in acciaio per la delimitazione visiva dei percorsi che dovevano  essere lasciati liberi per il  passaggio pedonale e per i mezzi di soccorso. Attraverso questo sistema era possibile verificare  facilmente e con immediatezza il rispetto delle superfici date in concessione alle varie attività commerciali. E quindi eventuali abusi. In caso di accertata violazione si rischiano le sanzioni previste dal codice della strada o dal regolamento comunale. 

Anna Bontempo (Il Centro)

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