sabato, Ottobre 25

1945: l’anno che divise il mondo e segnò il declino dell’Europa. Dodicesima puntata: 24 ottobre – Nasce l’ONU

Condividi

 

 

La nascita

Tra il 25 aprile e il 26 giugno del 1945 la conferenza internazionale di San Francisco si impegnò a redigere lo statuto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, a cui inizialmente aderirono 51 paesi. L’obiettivo era quello che si era dato già la Società delle Nazioni sorta su iniziativa degli USA all’indomani della fine della Prima guerra mondiale: un’organizzazione sovranazionale con l’obiettivo di sanare le controversie tra Stati per evitare il ricorso alle armi. La Società delle Nazioni, pur essendo nata per l’iniziativa del presidente USA Wilson, sin dalla sua istituzione mostrò i propri limiti dato che gli Stati Uniti, paradossalmente, non entrarono a farne parte. L’ONU sorse con gli stessi obiettivi ma mostrò sulla carta una maggiore  efficacia in quanto provvisto di un esercito proprio fornito dagli Stati aderenti, ma anche con un grosso limite: il diritto di veto.

Il diritto di veto e la paralisi d’azione 

Costituì e costituisce ancora il vero limite all’azione dell’ONU. Infatti, se nell’Assemblea generale sono rappresentati tutti gli Stati membri con lo scopo di discutere e confrontarsi sui grandi temi che affliggono il pianeta, oggi per esempio i cambiamenti climatici, prendendo decisioni a maggioranza; il Consiglio di sicurezza è l’organo esecutivo di tali decisioni. E’ composto da 15 Stati membri di cui 5 permanenti (USA, URSS – oggi Russia – Cina, Francia e Gran Bretagna – dunque i vincitore della Seconda guerra mondiali) e 10 stati che ne fanno parte a turno.

Il diritto di veto svilisce l’azione dell’ONU. E’ un diritto, ancora esistente, con cui le superpotenze, che sono appunto membri permanenti, possono bloccare ogni decisione in base ai propri interessi geo-politici strategici del momento. Solo per fare un esempio, nel conflitto israelo-palestinese che è scoppiato a seguito della strage del 7 ottobre 2023, gli Stati Uniti più volte hanno bloccato risoluzioni contro Israele.

La Corte Penale Internazionale (CPI)

Era il 9 dicembre 1994 quando l’Assemblea generale dell’ONU decise di dotarsi di un organo internazionale deputato a processare e giudicare coloro che si erano macchiati di crimini di guerra, contro l’umanità, per aggressione e per genocidio. Infatti il modello a cui si ispirava tale Corte era quello del Tribunale di Norimberga che, al termine del Secondo conflitto mondiale, aveva processato e condannato numerosi gerarchi nazisti. Finalmente nel 1998, a seguito della Conferenza di Roma a cui parteciparono 160 delegazioni statuali, fu istituita la CPI che si insediò ufficialmente il 1° luglio 2002. La CPI non è un organo dell’ONU ma esiste un accordo sinergico tra le due istituzioni.

La crisi dell’ONU e del diritto internazionale

Gli episodi della cattura e rilascio del criminale Almasri in Italia, l’accoglienza in pompa magna di Netanyahu nell’Ungheria di Orbàn e negli Stati Uniti di Trump che proprio lo scorso 15 agosto ha ricevuto in Alaska un altro “ricercato” internazionale di nome Vladimir Putin, hanno fortemente fiaccato prestigio, potere ed efficacia delle organizzazioni sovranazionali e dunque del diritto internazionale dato che Italia e Ungheria non hanno dato seguito al mandato di arresto internazionale nonostante abbiano aderito alla CPI. A dire il vero la  credibilità dell’ONU è già da tempo compromessa visto che un centinaio di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza emanate contro i soprusi dello Stato Israeliano nei confronti dei Palestinesi dal 1948 ad oggi non hanno avuto alcuna conseguenza sul piano pratico.

Laura Del Casale

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.