
Via libera alla procedura espropriativa per le ex stazioni ferroviarie di San Vito Chietino, Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto per una spesa complessiva di 1.817.950 euro, di cui 1.567.687 in favore della FS Sistemi urbani spa e 250.263 in favore di Rete ferroviaria italiana spa. Lo ha deciso il consiglio provinciale nella seduta del 28 ottobre, mettendo un punto fermo sull’acquisizione delle quattro strutture che hanno un ruolo strategico per lo sviluppo futuro della Via Verde e che potrebbero trasformarsi in ostelli, ristoranti e bike house. Nel frattempo la pista ciclopedonale che attraversa la Costa dei Trabocchi comincia a mostrare i segni del tempo. Crepe e lesioni sono presenti lungo il percorso ed in alcuni tratti – è il caso di quello vastese – sono talmente profonde da far restare incastrate le ruote delle biciclette in transito. L’allarme lanciato da alcuni frequentatori della Ciclovia è stato raccolto dal consigliere provinciale Alessandro La Verghetta – delegato alla Via Verde – che ha allertato gli uffici.
“C’è già stato un sopralluogo dei tecnici provinciali”, fa sapere La Verghetta, “c’è una lesione profonda prima della galleria di Casarza”.
Altre crepe sono presenti lungo il tracciato ciclabile che da Casarza arriva fino a San Nicola, costeggiando due degli angoli di costa più belli del Chietino.
E non è l’unico problema della pista ciclopedonale che richiama ogni anno migliaia di cicloturisti, ma che è ancora incompleta. All’appello mancano alcuni tratti, nello specifico quello previsto nel territorio di Vasto che dovrebbe collegare la riserva naturale di Punta Aderci a Vignola senza passare per la zona industriale di Punta Penna e l’altro nel comune di Torino di Sangro dove, per aggirare la frana di Lago Dragoni, è previsto un ponte in acciaio. Una passerella lunga 80 metri con pilastri in cemento armato per consentire ai ciclisti di percorrere il tratto che le mareggiate hanno eroso.
Il Comune di Torino di Sangro ha a disposizione 3,9 milioni di euro ottenuti dalla Regione. Nel consiglio provinciale del 28 ottobre è stata approvato il relativo schema di convenzione. E poi c’è il tratto franato all’interno della riserva naturale di Punta Aderci dove la Via Verde è stata tagliata in due da una voragine. A distanza di otto mesi dallo smottamento si sta facendo strada una ipotesi progettuale che consentirebbe di riaprire ai ciclisti il tratto con una spesa di gran lunga inferiore a quella ipotizzata inizialmente dagli uffici tecnici della Provincia (dai 3 ai 4 milioni di euro).
Della redazione dell’elaborato si sta occupando l’ufficio servizi manutentivi del comune di Vasto che ha ottenuto l’ok dal Genio civile per la predisposizione del progetto preliminare. L’intervento prevede il ripristino delle condizioni di sicurezza e le opere di canalizzazione a prezzi contenuti. Non si parla più di 3/4 milioni di euro, ma di una cifra più abbordabile, tra 100.000 e 200.000 euro. Difficile, al momento, avere notizie più precise. Nel frattempo i ciclisti non sono rimasti a guardare. Non tutti hanno utilizzato i percorsi alternativi segnalati per bypassare il tratto della riserva franato. Alcuni non si sono affatto rassegnati e hanno iniziato a ricavarsi un sentiero alternativo tra alberi caduti e rami spezzati.
Anna Bontempo (Il Centro)














