
La lista di maggioranza “Futuro e sviluppo” plaude all’iniziativa, mentre Italia Nostra sostiene che sia in contrasto con la vocazione naturale della Costa dei Trabocchi. Divide e fa discutere il progetto del resort con 52 alloggi prefabbricati, piscine, parcheggi e area wellness lungo la Via Verde, ricadente in parte nella riserva naturale di Punta Aderci, presentato dalla società C-Naturae di Pescara per la realizzazione di una struttura turistico-ricettiva riqualificando l’area di un ex campeggio.
“Accogliamo con entusiasmo e senso di responsabilità la notizia dell’investimento del gruppo Maresca, che ha scelto di puntare su Vasto rilevando l’attuale Camping Oasi e avviando un progetto di valorizzazione per la realizzazione di un glamping moderno e sostenibile”, è la posizione della lista Futuro e sviluppo coordinata da Piergiorgio Molino, “non siamo e non saremo mai per i no a prescindere, siamo invece a favore di uno sviluppo sostenibile e consapevole, capace di coniugare rispetto per l’ambiente, innovazione e opportunità economiche. Il glamping rappresenta una nuova frontiera del turismo: una forma di ospitalità perfettamente integrata con la natura, che offre esperienze autentiche e di alta qualità, in linea con le richieste dei viaggiatori moderni. Questo progetto può costituire una proposta unica ed esclusiva, in grado di generare ricadute positive sul territorio e, al contempo, di fungere da stimolo per altri investitori che guardano con interesse alla nostra città e alla Costa dei Trabocchi”.
Di tutt’altro tenore le dichiarazioni di Italia Nostra Abruzzo.
“Esprimiamo profonda preoccupazione per un progetto che rappresenta un intervento ad elevato impatto paesaggistico ed ambientale, incompatibile con gli obiettivi di tutela della riserva e con le politiche europee e regionali di conservazione della biodiversità”, afferma il presidente regionale Pierluigi Vinciguerra, “un patrimonio naturale, paesaggistico ed archeologico sotto pressione in quanto l’area interessata risulta sottoposta a vincolo paesaggistico ed archeologico in parte inclusa nella riserva naturale di Punta Aderci e sito di interesse comunitario della Rete natura 2000. Si tratta di una zona di massima sensibilità ambientale e culturale, dove ogni intervento deve essere valutato con la massima cautela e secondo le procedure previste dalle norme nazionali e comunitarie”, incalza Vinciguerra che dopo aver evidenziato “gravi carenze procedurali e di pubblicità degli atti”, oltre al mancato coinvolgimento della cittadinanza, delle associazioni e dei comitati civici locali, rivolge “un appello urgente alla Regione Abruzzo e alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio affinchè intervengano con fermezza per bloccare questo progetto insensato, in palese contrasto con i vincoli esistenti, con la tutela dei valori paesaggistici e archeologici e con gli obiettivi della Rete natura 2000”.
L’intervento di Italia Nostra, secondo la quale è necessario un cambio di passo nelle politiche territoriali e turistiche, si conclude con la richiesta di completare l’iter del Parco nazionale della Costa teatina per restituire alla Costa dei trabocchi “una governance ambientale unitaria e strumenti efficaci di tutela”.
Anna Bontempo (Il Centro)














