
Via libera del Ministero della cultura all’acquisizione delle ex stazioni ferroviarie di San Vito Chietino, Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto. Chi si aspettava le solite (e per certi versi scontate) lungaggini burocratiche dopo l’approvazione avvenuta il 28 ottobre della procedura espropriativa da parte del consiglio provinciale, questa volta è stato smentito dai fatti. Il Ministero della cultura ha emanato, in poco meno di quindici giorni, il decreto contenente la dichiarazione di pubblica utilità che consente alla Provincia di avviare la procedura espropriativa.
“Siamo in presenza di un evento storico che ci permetterà di acquisire definitivamente queste ex strutture ferroviarie, le cui funzioni saranno turistico-ricettive, in piena sintonia con la valorizzazione della Via Verde e della Costa dei Trabocchi”, commenta il presidente della Provincia, Francesco Menna, “voglio rivolgere un sentito ringraziamento alla Soprintendente all’Archeologia, alle Belle Arti e al Paesaggio di Chieti e Pescara, Chiara Delpino, che ha impresso una forte accelerazione alla procedura: quello del Ministero è un atto dovuto, ma è la Soprintendenza che ha messo il turbo. Ringrazio anche FS e RFI per la fattiva collaborazione e gli uffici provinciali che hanno lavorato alacremente sul punto”.
L’acquisizione delle quattro ex stazioni ferroviarie è finalizzata a dare corso al progetto “Interventi per la valorizzazione del territorio e per la mobilità sostenibile. Infrastrutture della Via Verde della Costa dei Trabocchi: rifunzionalizzazione delle ex stazioni ferroviarie site lungo il tracciato ciclopedonale”. La spesa complessiva è di 1.817.950 euro, di cui 1.567.687 in favore della FS Sistemi urbani spa e 250.263 in favore di Rete Ferroviaria Italiana spa. Il cronoprogramma prevede che il passaggio di proprietà avvenga entro la fine di quest’anno e che il progetto esecutivo sia approntato entro il 2026.
Secondo il progetto originale, le quattro ex stazioni avranno tutte un infopoint turistico, un centro di accoglienza turistico-sportiva e un’area di ristorazione e mercato. Inoltre, ogni sito conterrà spazi diversi: un centro di documentazione sulla pesca e aree aggregative a San Vito Chietino; un centro di documentazione, un hub e aree per il co-working a Fossacesia; una “Porta della Memoria” e un’area culturale a Torino di Sangro; una biblioteca e una sala polivalente a Vasto. A distanza di vent’anni dalla dismissione dei binari – avvenuta tra il 2005 ed il 2006 – prende finalmente corpo uno dei progetti più ambiziosi: trasformare le ex stazioni ferroviarie in strutture per il cicloturismo, un settore in crescita che registra ogni anno la presenza di migliaia di ciclisti lungo la Via Verde, un serpentone che costeggia un territorio dalla grossa valenza naturalistica, anche se in alcuni tratti fortemente antropizzato. Quello relativo alla acquisizione delle ex stazioni è un primo importante step, a cui dovrà far seguito la riconversione degli edifici, alcuni dei quali versano in un preoccupante stato di abbandono e degrado. Le strutture hanno un ruolo strategico per lo sviluppo futuro della Via Verde. C’è poi la partita relativa alla gestione e, anche in questo caso, la Provincia dovrà trovare la quadra insieme ai sindaci dei comuni dove le ex stazioni sono ubicate.
Anna Bontempo (Il Centro)














