
Dal 2017 al 2024 il consumo di suolo a Vasto ha raggiunto il 15% del territorio, contro la media nazionale del 7% e quella regionale del 5%. In pratica, nell’arco di sette anni, sono andati persi 26,64 ettari, pari a oltre trenta campi di calcio. Sono impietosi i dati Ispra dell’ultimo rapporto sul consumo di suolo diffusi dal Forum H2O. Si tratta di report ufficiali elaborati dal principale istituto scientifico ambientale statale secondo i quali al 2024 sono ben 1.058,1 gli ettari di territorio comunale cementificati, asfaltati o comunque antropizzati, pari al 14,92% dell’intera superficie comunale, contro una media nazionale del 7% e del 5% regionale.
“Il rapporto Ispra è utile anche per valutare le scelte delle ultime amministrazioni, visto che riporta anche i dati annuali dal 2016, anno in cui si è insediato il sindaco Francesco Menna”, rimarca il Forum H2O, “ ebbene, sotto le due amministrazioni Menna a Vasto sono stati persi ulteriori 28,13 ettari di suolo, contro un ripristino di soli 1,49 ettari. È interessante notare che in sette anni si è sempre consumato suolo, tra il minimo del 2017 di 1,17 ettari al massimo di 8,4 ettari proprio nel 2024 ultimo anno di rilevazione. Invece un ripristino ambientale si è verificato in soli tre anni su sette, per miseri 1,49 ettari complessivi. Basta leggere l’autorevole rapporto dell’Ispra”, prosegue l’associazione, “ per comprendere come questo livello di consumo di suolo sia da considerarsi una vera emergenza. Basti pensare alla riduzione della capacità di infiltrazione dell’acqua in caso di maltempo, con fiumi di acqua che scorrono sulle strade. Se questa è la cultura di governo non facciamo fatica a capire perché il sindaco e parte della sua amministrazione si siano subito schierati a favore dei 52 prefabbricati del cosiddetto Resort che dovrebbe nascere sulla Via Verde. Noi invece guardiamo in faccia la realtà. Il consumo di suolo ipoteca il presente e il futuro di una comunità. Ogni amministrazione conscia dei limiti del territorio dovrebbe fermare questo consumo di suolo galoppante. Anzi, Vasto dovrebbe togliere cemento e asfalto, in linea pure con le norme comunitarie sul ripristino della natura. Invece la direzione presa ci pare quella di consumare il suolo residuo moltiplicando gli interventi anche negli ambiti più delicati e pregiati sopravvissuti all’indigestione da cemento”.
Anna Bontempo (Il Centro)














