
Cinque dirigenti medici della Pediatria dell’Ospedale “San Pio da Pietrelcina” hanno presentato un ricorso al Tribunale di Vasto denunciando una situazione definita «insostenibile e pericolosa» per sé e per i piccoli pazienti. Al centro della vicenda c’è una disposizione di servizio che ha ridotto da due ad una sola unità medica la copertura del turno pomeridiano nel reparto di Pediatria. Secondo i ricorrenti — rappresentati dall’avvocato Luca Damiano — la decisione avrebbe creato un modello organizzativo «irragionevole e gravemente rischioso», costringendo un unico pediatra a gestire simultaneamente: il reparto di Pediatria; il Nido; le consulenze urgenti del Pronto Soccorso; l’assistenza in sala parto; eventuali emergenze in sala operatoria.
Tutte attività indifferibili, distribuite in piani diversi dell’ospedale, e che — come sottolineano gli specialisti — «non è materialmente possibile gestire da soli in caso di richieste concomitanti».
Nel ricorso i professionisti ricostruiscono come prima del 4 luglio la presenza di due dirigenti medici fosse prassi consolidata. Dopo la disposizione contestata, invece, la copertura a una sola unità sarebbe divenuta sistematica. Una scelta che, secondo i medici, non solo viola il diritto alla salute dei lavoratori, ma espone i neonati e i piccoli pazienti a rischi non accettabili con conseguenze potenzialmente drammatiche».
La vicenda riaccende i riflettori sulle difficoltà strutturali della Pediatria di Vasto, già alle prese da anni con carenza di personale e turni gravosi.
Il ricorso rimette ora nelle mani della magistratura il compito di valutare se la riorganizzazione del servizio, decisa dalla ASL Lanciano-Vasto-Chieti possa essere compatibile con la sicurezza dei pazienti e il rispetto delle normative sulla tutela dei lavoratori.
Se ne discuterà il 17 dicembre dinanzi al Giudice del Lavoro di Vasto.














