domenica, Dicembre 14

Quando il teatro diventa pensiero: Servillo al Circus per il finale di “Infinito”

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Nella serata di ieri, 13 dicembre 2025, alle ore 21, si è conclusa la stagione teatrale “Infinito”, promossa e curata da Patagonia Group, con un appuntamento di altissimo profilo artistico e culturale. A suggellare il cartellone è stato uno spettacolo capace di lasciare un segno profondo nel pubblico, confermando ancora una volta il valore di una proposta teatrale attenta, ambiziosa e di respiro nazionale. Sul palcoscenico del Teatro Circus di Pescara è arrivato Toni Servillo, maestro indiscusso della scena contemporanea, che ha dato voce e corpo a “Il fuoco sapiente”, drammaturgia di Giuseppe Montesano.

Un’opera intensa, meditativa, costruita come un viaggio attraverso il pensiero e la parola, che ha catturato l’attenzione degli spettatori sin dai primi istanti, avvolgendoli in un’atmosfera di profonda concentrazione e ascolto. Con la consueta eleganza interpretativa, Servillo ha condotto il pubblico verso una riflessione sulla grandezza della civiltà greca, richiamando il valore originario del sapere, della bellezza e della conoscenza come fondamenti imprescindibili dell’esistenza umana. La sua voce, misurata e potente al tempo stesso, ha evocato la necessità di riscoprire quel “fuoco sapiente” capace di accendere cuore e mente, senza il quale l’uomo rischia di smarrirsi.

Lo spettacolo si è così trasformato in un invito pressante a ritrovare una realtà autentica, piena e luminosa, lontana dalla povertà spirituale di un presente spesso dominato dal vuoto e dalla superficialità delle parole. Una realtà viva e traboccante, paragonata a un mare aperto, ancora pronto a essere solcato, uno spazio di possibilità e di avventura orientato verso il futuro e verso la bellezza.  La chiusura della stagione “Infinito” assume dunque il valore di un momento simbolico e altamente significativo: non solo la conclusione di un percorso teatrale, ma anche l’apertura di una riflessione più ampia sul senso dell’arte, della cultura e del loro ruolo essenziale nel nutrire lo sguardo e la coscienza collettiva.

Dante Andrea Amicarelli

 

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