
Aliquote confermate per Imu, addizionale comunale Irpef e imposta di soggiorno; aumentano invece gli oneri di urbanizzazione che da diversi anni non venivano aggiornati. Il consiglio comunale di ieri ha approvato una serie di provvedimenti, tra cui il bilancio di previsione, alcuni dei quali hanno dato vita ad un vivace dibattito che ha messo in luce posizioni diametralmente opposte. La buona notizia per le famiglie è che non ci sarà un aumento delle tasse, alcune delle quali già al massimo come ha rimarcato l’opposizione (è il caso dell’addizionale comunale Irpef). Però su alcune imposte, come quella di soggiorno, le cui tariffe restano invariate per il 2026, le minoranze hanno chiesto con insistenza di conoscere come vengono utilizzate le risorse introitate nelle casse comunali, arrivando a proporre l’eliminazione della tassa. Il balzello a carico di chi sceglie di pernottare in una struttura alberghiera di Vasto si attesta da 1,50 euro a notte per quelle a due stelle, 2 euro per quelle a tre stelle , 2,50 euro per quattro e cinque stelle. Per quanto attiene alle strutture ricettive all’aria aperta come case vacanza, ostelli, bed & breakfast, la tariffa è di 1,50 euro. L’imposta è stata istituita nel 2013.
“Abbiamo confermato le tariffe per non appesantire il carico nel settore turistico”, ha spiegato il sindaco Francesco Menna. Ma per le minoranze non è chiaro come vengono utilizzate le somme introitate.
“Sono 9 anni che chiedo di conoscere la destinazione di queste risorse”, ha rimarcato Dina Carinci del Movimento 5 stelle, “non sono mai riuscita a sapere come vengono impiegati questi fondi”.
C’è un problema di rendicontazione anche per Vincenzo Suriani (FdI), Guido Giangiacomo (FdI) e Alessandra Notaro (La Buona Stagione).
Ma la vera contrapposizione è emersa durante la discussione del bilancio di previsione, approvato con 15 voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e 8 contrari. Ad illustrare il documento contabile in aula è stato il sindaco.
Menna ha parlato di un “bilancio di responsabilità e di risanamento, orientato alla costruzione dell’equilibrio finanziario per il biennio 2026/2027. Un piano di rientro che non rinuncia allo sviluppo”.
Le entrate tributarie sono pari a 28 milioni dì euro annui, le spese correnti circa 47 milioni.
La bocciatura del documento finanziario è arrivato dai banchi dell’ opposizione, che ha stigmatizzato le assunzioni di personale e la contrazione di un mutuo di tre milioni di euro per il piano asfalti, nonostante il Comune sia in fase di riequilibrio finanziario e quindi costantemente monitorato dalla Corte dei conti.
“Questo bilancio è la cartina al tornasole di una città narcotizzata”, ha incalzato Giangiacomo, “che non ha il coraggio di reagire, che non riesce ad avere un sussulto di orgoglio. Mi auguro che il prossimo anno sia diverso”.
A margine del consiglio comunale la maggioranza di centrosinistra ha diffuso un comunicato con cui esprime soddisfazione, parlando di un “bilancio che consolida un percorso di risanamento finanziario dell’ente e, allo stesso tempo, mobilita risorse straordinarie per trasformare Vasto nei prossimi anni”.
Anna Bontempo (Il Centro)














