Chiude i battenti dopo ottanta anni “Tessuti e biancheria Canci” di via Naumachia, gestito dalla omonima famiglia da tre generazioni. Un’altra attività storica che ha deciso di abbassare le saracinesche per una serie di motivi riconducibili al boom delle vendite on line, ma anche allo spopolamento del vecchio borgo.
“Non c’è una motivazione particolare”, spiega Francesco Canci che da vent’anni porta avanti l’attività commerciale iniziata negli anni Quaranta dai nonni, “questa chiusura si potrebbe addebitare alle congiunture economiche e alla vendita al dettaglio che è completamente cambiata perché le persone si stanno riversando nella maggior parte dei casi sugli acquisti on line. Accanto a queste motivazioni ce ne sono altre di tipo personale e familiare”, prosegue il commerciante, “per tutte queste ragioni abbiamo deciso di staccare un attimo la spina, ma ciò non esclude che nel 2026 ci potremmo riproporre con una nuova attività completamente rinnovata e più moderna. Insomma, non è un addio”, aggiunge Canci, “è anche un modo per ringiovanire e rinnovare un’attività iniziata dai miei nonni e portata avanti poi negli anni dai miei genitori”.
Una storia di famiglia iniziata negli anni Quaranta quando Maria Cristina Prezioso diede vita insieme al marito Gaetano Canci ad un punto vendita che sarebbe poi diventato un punto di riferimento per l’acquisto di tessuti e biancheria per la casa delle migliori marche.
Negli anni il testimone passò al figlio Luigi Canci e alla moglie Lucia Marino che con passione e dedizione portarono avanti l’attività, ampliandola fino a due negozi: uno in piazza Rossetti dedicato ai tessuti e l’altro di via Naumachia specializzato in biancheria per la casa.
Nel 2004 il testimone passò nelle mani del figlio Francesco che insieme ai suoi genitori, continuò la tradizione. Nel 2020 i due negozi vennero unificati in un unico punto vendita, quello di via Naumachia che si accinge ora a chiudere i battenti.
“La spallata grossa l’ha data internet, ma ha inciso anche lo spopolamento del centro storico”, riprende Francesco Canci, “da queste parti c’è pochissimo movimento e anche questo ha avuto un peso sulla nostra decisione”.
A creare ulteriori disagi è anche il vicino cantiere per la demo-ricostruzione dell’edificio di via Naumachia che in futuro sarà adibito a sede dei servizi sociali.
Anna Bontempo (Il Centro)