lunedì, Giugno 16

Aziende in crisi e automotive: “Una nuova politica industriale”

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Il riconoscimento di ” Crisi complessa “, per le aree industriali del Vastese e del sud dell’Abruzzo. E’ il regalo che il consigliere regionale e capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, vorrebbe trovare quest’anno nell’uovo di Pasqua. Per qualche giorno gli impianti si fermano e le fabbriche chiudono . La preoccupazione del futuro però non va in vacanza. La cosiddetta “transizione ” non ha giovato a nessuno.

A scriverlo, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è stata la collega Paola Calvano.

“Di fronte ai problemi seri delle aziende dell’area industriale del sud dell’Abruzzo “, interviene Silvio Paolucci ” noi ci siamo sempre mossi con senso di responsabilità e cercando di dare una mano. Per questo abbiamo sostenuto e sosteniamo la proposta fatta dalla Giunta: la richiesta di “Crisi complessa” segnalando quanto questa proposta potesse essere complicata e tra l’altro non risolutiva. Chiediamo all’attuale Giunta”, afferma Paolucci ” di compiere un salto di qualità. Di piantarla di comunicare messaggi rassicuranti e di coinvolgere tutte le forze – imprese, sindacati, il mondo della ricerca – per costruire finalmente una nuova e adeguata politica industriale. Di fronte a un atteggiamento di questo genere noi siamo pronti a fare la nostra parte. Il Vastese è una delle più importanti realtà economiche della Regione e uno dei più principali siti industriali del centro sud Italia. Questo richiederebbe una maggiore cultura industriale da parte di tutte le istituzioni. E’ giusto affrontare i problemi di ciascuna impresa caso per caso anche utilizzando dove necessario la Cassa integrazione ma “, conclude il capogruppo del Pd ” la dimensione sulla quale è necessario muoversi in modo efficace è quella di guardare a questo territorio come a un sistema integrato collegato con altri territori”. A preoccupare migliaia di lavoratori è l’incertezza nel futuro . La guerra dei dazi non aiuta . Il settore Automotive potrebbe avere nuove gravi ripercussioni . I sindacati hanno più volte definito questo periodo “un incubo ” .

Ora invocano opportunità e dignità per i lavoratori . ” Serve un piano strategico nazionale e regionale “, afferma Alfredo Fegatelli (Fiom Cgil) ” che accompagni le imprese nell’adeguarsi dei nuovi empi , sostenendo formazione , innovazione e qualità del lavoro. Solo così è possibile affrontare con fiducia l’incertezza del futuro”. Per Marco Laviano , Fim Cisl , servono opportunità.

” Viviamo un momento che sembra un incubo”, riflette Laviano .” Attendiamo tutti di poterci svegliare . Tutti dobbiamo avere le possibilità di costruire e crescere. E’ necessario tornare a comprendere il valore assoluto del lavoro . Anche noi dobbiamo imparare a difendere la nostra storia. La Fim Cisl crede tanto nella coesione sociale “.

 

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