
Chiedono l’apertura immediata di un “tavolo serio, concreto, operativo”, con tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, per affrontare una volta per tutte i problemi strutturali legati agli scarichi a mare, in particolare su Fosso Marino e La Bagnante. A sollecitare il confronto con gli enti preposti è il direttivo del Consorzio Vivere Vasto Marina, sodalizio che raggruppa gli operatori commerciali e turistici della riviera. In una lettera aperta inviata al presidente della Sasi Nicola Scaricaciottoli, all’amministratore Arap servizi Carla Zinni, al presidente della Regione Marco Marsilio, al sindaco di Vasto Francesco Menna, all’assessore regionale alle attività produttive Tiziana Magnacca, al senatore Etelwardo Sigismondi e al consigliere regionale Francesco Prospero, il Consorzio chiede che “ognuno faccia la sua parte”. Ad esasperare gli animi, oltre alle annose problematiche che affliggono la riviera, sono stati i due divieti di balneazione nel tratto di litorale antistante la statua della Bagnante e a nord del pontile.
“Siamo stanchi di assistere a continui litigi tra partiti, a dispute fra enti e società pubbliche che cercano di attribuire ad altri colpe”, scrivono il presidente del Consorzio Piergiorgio Molino e i componenti del direttivo, “siamo cittadini, imprenditori, lavoratori e residenti che ogni giorno vivono e cercano di far vivere la nostra città. E chiediamo una cosa semplice: che si torni a parlare concretamente della nostra città. Viviamo in una località turistica dove ogni anno si parla di sviluppo, accoglienza, programmazione. Ma da giorni ci ritroviamo ad affrontare ancora una volta gli stessi problemi di sempre. E non ci riferiamo soltanto alla carenza di decoro urbano e pulizia, aspetti che da anni denunciamo. Non ci riferiamo nemmeno soltanto ai servizi essenziali che ci vengono sistematicamente
sottratti, come la Guardia Medica: un presidio presente su Vasto Marina dagli anni ’80, oggi inspiegabilmente cancellato.
No. Oggi parliamo di un problema ancora più grave e urgente, senza il quale nessuna forma di turismo è possibile: l’acqua. Abbiamo affrontato per anni una gravissima carenza idrica, un problema che sembrava in fase di superamento grazie alla linea Arap, che aveva cominciato a rifornire la costa da San Salvo Marina a Vasto Marina. Ora ci troviamo a fare i conti con la non potabilità dell’acqua. E, come se non bastasse, come una bomba a orologeria, arriva l’ennesimo divieto di balneazione nelle acque della nostra città. Come possiamo continuare a parlare di turismo, di destagionalizzazione, di eventi e promozione, se i nostri ospiti non possono nemmeno farsi un bagno al mare? Non cerchiamo colpevoli. Perché crediamo che le responsabilità siano diffuse, frutto di anni di lassismo, disinteresse e rinvii. Ma adesso basta. Serve un’assunzione collettiva di responsabilità, da parte di tutte le istituzioni coinvolte”.
Nel frattempo è stata revocata l’ordinanza sindacale che vietava temporaneamente l’utilizzo dell’acqua destinata al consumo umano nel Comune di Vasto nell’area ricompresa a destra e a sinistra di via Istonia, a partire dall’intersezione di via Tubello fino alla Statale 16, e nell’area ricompresa tra la Statale 16, nel tratto tra via Istonia e via dei Martiri Istriani. La revoca è stata disposta in seguito al campione di acqua prelevato in data 10/06/2025 che è risultato conforme ai valori di parametro.
Anna Bontempo (Il Centro)