martedì, Giugno 17

“Trasferite quelle tartarughe”, c’è la diffida da parte di due associazioni

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L’immediato trasferimento delle tartarughe in strutture idonee al loro accoglimento; la bonifica ambientale dello specchio d’acqua che “presenta evidenti segni di putrefazione e di insalubrità”; la predisposizione di  zone ombreggiate per il riparo degli animali unitamente alla erogazione giornaliera di cibo idoneo, in quantità sufficiente agli animali presenti. Sono le richieste contenute in una diffida inviata al comune di Vasto, alla polizia locale, ai carabinieri forestali, al servizio veterinario della Asl e al Cites di Pescara, da due associazioni: il Nucleo operativo ente tutela animali e ambiente (Noeeta) di Campobasso e il comando provinciale delle guardie ambientali Geav, rappresentate dall’avvocato Donatella Monaco.

In caso di assenza di provvedimenti il legale annuncia che verranno intraprese tutte le azioni civili e penali per la tutela e il benessere degli animali.

La diffida prende spunto dal recente episodio che ha avuto vasta eco sui social: sette anatroccoli divorati vivi dalle tartarughe del genere Trachemys scripta,  una specie esotica invasiva. Il raccapricciante spettacolo è avvenuto sotto gli occhi di tantissimi cittadini, ed è stato denunciato dalle guardie ambientali Geav.

“Il tutto accompagnato dall’assenza di cibo nelle mangiatoie delle oche”– si legge nella diffida – “situazione monitorata per diversi giorni e sotto gli occhi di tutti, dall’assenza totale di ricoveri necessari per il riparo degli animali, in totale assenza di alberi, siepi e coperture per l’ombreggio e il riparo dalla calura estiva”.

Nella diffida si fa anche presente che “attualmente vi è un’altra oca che sta covando le uova, i cui anatroccoli, in caso di mancato intervento tempestivo verranno anch’essi divorati dalle tartarughe”.

Nei giorni scorsi la società Agriforest – che dal comune ha avuto in gestione la villa comunale – aveva assicurato dei percorsi separati per tartarughe e oche, oltre alla bonifica del laghetto, ma ad oggi la situazione è rimasta invariata. Se non peggiorata visto che nelle ultime ore Marco Cannarsa, comandante provinciale Geav, ha denunciato la presenza nel laghetto di “carcasse putride” e di piccioni sbranati davanti agli occhi dei bambini. Sono diversi anni che le guardie ambientali chiedono il trasferimento delle tartarughe in appositi centri di raccolta.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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