mercoledì, Luglio 16

Fosso Marino, a fine estate controlli in tutte le abitazioni

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“Stiamo attenzionando Fosso Marino: a fine estate metteremo in campo tutte le azioni necessarie per risalire alla causa delle note criticità”. Massimo Giusti, direttore tecnico di Arpa Abruzzo, annuncia che da parte dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente c’è la volontà di fare luce sulle problematiche del canale che sfocia vicino al pontile, in piena spiaggia. Nei giorni scorsi Fosso Marino (corso d’acqua regolarmente censito dalla carta idrografica regionale) si presentava con le acque nere, putride e maleodoranti. Inevitabile l’allarme dei bagnanti che, preoccupati,  avevano segnalato l’episodio. Nei giorni successivi, quando il fenomeno era già rientrato, c’era stato un sopralluogo da parte della guardia costiera. Sia in  quella occasione, sia nei giorni successivi non sono stati effettuati prelievi che, attraverso le analisi microbiologiche, avrebbero potuto evidenziare il superamento di determinati valori. Gli stessi che a suo tempo fecero scattare i divieti di balneazione in quel tratto di litorale. 

“A fine estate insieme alla guardia costiera e alla polizia locale avvieremo una serie di indagini per accertare la causa”, fa sapere Giusti, “effettueremo controlli a tappeto, casa per casa. Non è possibile che ogni anno, in quel punto, si verifichi lo stesso problema. Per quanto mi riguarda sono determinato a risalire alla causa. Con ogni probabilità sarà qualcuno che, ad inizio stagione, provvede a svuotare la fossa biologica. Nel frattempo continueremo a monitorare quel tratto di litorale con periodici prelievi”, conclude il direttore tecnico di Arpa Abruzzo. 

Quindi anche Giusti sembra propendere sulla ipotesi “scarichi fognari” – al pari delle associazioni cittadine – e non su un malfunzionamento delle pompe di sollevamento delle vasche di decantazione della prima pioggia, come aveva ipotizzato l’assessore ai servizi manutentivi Alessandro D’Elisa. Fatto sta che l’annoso problema di Fosso Marino è ben lungi dall’essere risolto, nonostante i soldi pubblici spesi finora con interventi che si sono rivelati inutili. Nel 2022 sembrava che la soluzione fosse a portata di mano dopo le complesse attività di monitoraggio della guardia costiera e della polizia locale finalizzate ad accertare l’eventuale presenza di scarichi abusivi.

Un anno dopo, nel 2023, ci furono delle videoispezioni con il robot risultate particolarmente complicate a causa della “tombatura” del corso d’acqua che è stato anche privato della tipica vegetazione (cannucce di palude). A  distanza di due  anni siamo al punto di partenza, con le note criticità che si sono ripresentate in piena estate quando in città ci sono i turisti e  che hanno spinto anche il Consorzio Vivere Vasto Marina a chiedere interventi agli enti preposti. E’ evidente che, prima di ipotizzare interventi che hanno bisogno di ingenti risorse finanziarie, bisogna risalire alla causa. Ed è quello che ha chiesto nei giorni scorsi il Coordinamento che raggruppa nove associazioni cittadine. Il sodalizio ha rilanciato la rinaturalizzazione di Fosso Marino, come previsto dal vigente piano demaniale marittimo, oltre ad azioni di controllo. Ci sono abitazioni che non sono allacciate alla rete fognaria (tra l’altro insufficiente e sottodimensionata) e che sono dotate di fosse biologiche. 

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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