Le specialità più prelibate della cucina vastese, le cozze, soffrono a causa del surriscaldamento delle acque marine.
Stamane, il quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, a firma di Paola Calvano, ha pubblicato sull’argomento un ampio servizio. Ascoltando, per la circostanza, Maurizio Di Pietro, titolare di un impianto di miticoltura al largo della costa nonchè presidente dell’organizzazione di produttori (Op) Acquacoltori della Costa dei Trabocchi.
Entro il 30 luglio l’imprenditore e gli operatori del settore di tutta la Costa dei Trabocchi che hanno risposto al bando mostrando il fatturato e quanto hanno perso in questi ultimi due anni, dovrebbero ricevere un ristoro dal ministero e dalla Regione . La situazione è comunque desolante . Alla crisi economica e alla frenata del settore auto , si aggiunge un flagello che nell’ultimo biennio ha colpito pesantemente il settore ittico .Le ondate di calore marino hanno alterato profondamente l’ecosistema marino, mettendo a rischio la sopravvivenza delle specie autoctone. Alcune specie sono scomparse dall’Adriatico.
“Stiamo pagando – ha dichiarato stamane Di Pietro alla collega del Centro – ancora il conto per quello che è successo un anno fa . L’estate 2024 ha distrutto tutto : la mucillagine e il riscaldamento delle acque marine hanno messo in ginocchio i tre impianti di molluschicoltura al largo della costa vastese. Comunque anche la settimana scorsa la temperatura del mare ha raggiunto i 29 gradi , quindi la situazione resta critica. Le coltivazioni continuano a soffrire “.
I vivai al largo della costa di Vasto fino al 2023 hanno prodotto circa 25 quintali di cozze l’anno. Lo scorso anno è sparito tutto, anche la semina per il 2025. Sono stati persi quasi 10.000 quintali di mitili già adulti, e circa l’80% del novellame . Il seme la raccolta dei prodotti per il commercio non avviene prima di due anni .
” Stiamo preparando la produzione del 2026 incrociando le dita e sperando che le condizioni climatiche non vanifichino anche il prodotto futuro. Gli enti preposti e le istituzioni ci sono venuti incontro ed hanno riconosciuto la iattura capitata alla categoria non solo a Vasto o in Abruzzo ma nell’intero Adriatico” .