sabato, Luglio 19

1945, l’anno che divise il mondo e segnò il delino dell’Europa. Settima puntata: 17 luglio, Conferenza e Dichiarazione di Potsdam

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Quella di Potsdam fu l’ultima conferenza delle 21 che si ebbero tra gli Alleati. Si tenne nella zona della Germania occupata dai Sovietici, quella che sarebbe diventata la Germania Est, e gettò il seme della Guerra fredda perché proprio qui americani e russi si resero conto che presto sarebbero diventati nemici. 

Questa conferenza è ricordata anche per l’avvicendamento tra alcuni leader. Infatti, dopo la morte improvvisa del presidente americano Franklin Delano Roosevelt avvenuta il12 aprile 1945 a seguito della sua quarta rielezione, a rappresentare gli USA ci fu il suo vice Harry Truman, diventato presidente a tutti gli effetti, colui che avrebbe dato avvio alla Guerra fredda. 

La Conferenza di Potsdam è ricordata anche per un fatto clamoroso in quanto il 26 luglio, nel pieno dei lavori, Winston Churchill dovette abbandonare la Conferenza perché sostituito dal nuovo primo ministro inglese, Clement Attlee, il cui partito (laburista) aveva sconfitto alle elezioni il partito di Churchill (conservatore). 

A rappresentare l’Unione Sovietica era invece il solito Stalin che avrebbe mantenuto la carica di Segretario Generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS) fino al 5 marzo 1953, giorno della sua morte.   

La Conferenza di Potsdam si tenne dal 17 luglio al 2 agosto, quindi a distanza di due mesi dalla fine della guerra in Europa, al termine della quale si decise quanto segue: 

Furono stabiliti i confini tra Polonia e Germania sulla linea dell’Oder-Neisse. L’intera popolazione tedesca presente su questo territorio fu espulsa e riassorbita dalla Germania; 

La Germania, insieme all’Austria, venne divisa in quattro zone d’influenza ciascuna delle quali affidata al controllo di una delle potenze vincitrici (USA, URSS, Francia e Gran Bretagna); 

Nessun accordo invece fu raggiunto relativamente ai danni di guerra che la Germania avrebbe dovuto pagare. Si concordò che ogni paese vincitore avrebbe deciso in tal senso sulla zona che gli era stata assegnata. 

La Dichiarazione di Potsdam

Il 26 luglio, a margine della Conferenza, si tenne un incontro tra Truman, Churchill e il Presidente cinese Chiang Kai-shek durante il quale si esposero le condizioni per la resa del Giappone il quale, nel Pacifico, continuava la sua guerra. Il 13° e ultimo punto di tale dichiarazione si concludeva con le seguenti parole: 

“Noi facciamo appello al governo del Giappone affinché proclami immediatamente la resa incondizionata di tutte le forze armate giapponesi e fornisca adeguate garanzie della loro buona fede in tale azione. L’alternativa per il Giappone è la rapida e totale distruzione.” 

Ci si riferiva all’uso della bomba atomica, che sarebbe stata sganciata da lì a dieci giorni. 

Laura Del Casale

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