
I genitori della ragazzina di 13 anni portata contro la loro volontà in Puglia da un ventiseienne di Casalbordino e costretta, una volta a destinazione, a subire atti sessuali, contestano la competenza territoriale del tribunale di Foggia. Vogliono che il processo si celebri a Vasto. Per questo si sono rivolti al loro legale, l’avvocato Antonello Cerella.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
La richiesta verrà fatta già nei prossimi giorni dall’avvocato Cerella così da avere una risposta prima che si celebri l’incidente probatorio fissato dal gip di Foggia per il 17 settembre. I genitori , esercenti la potestà genitoriale sulla ragazzina che ha meno di 14 anni, hanno deciso di costituirsi parte civile.
Il fatto è accaduto il 30 giugno scorso. Il giovane di Casalbordino, difeso dall’avvocato Isabella Mugoni, avrebbe portato la minorenne in Puglia a casa di un parente e qui l’avrebbe costretta a subire atti sessuali. Una volta tornata a casa la ragazzina ha raccontato tutto alla famiglia. La magistratura del capoluogo dauno, competente territorialmente, ha disposto un incidente probatorio che sarà fatto a porte chiuse in un aula del tribunale di Foggia. L’avvocato Cerella chiederà che la perizia venga spostata a Vasto.