Sarà un’azienda agricola di Modena ad accogliere le tartarughe presenti nel laghetto della villa comunale. Con una determina dirigenziale è stato disposto l’affidamento diretto per la cattura, il ritiro e il confinamento delle testuggini della specie Trachemys Scripta, ritenute molto invasive, oltre che una minaccia per le specie autoctone e per la biodiversità. Nel caso specifico le tartarughe avevano predato a più riprese gli anatroccoli, al punto di spingere le associazioni Geav e Noetaa ad inviare ben tre diffide tramite l’avvocato Donatella Monaco e a ravvisare il reato di maltrattamento di animali.
Nelle scorse settimane 13 anatidi erano stati trasferiti nella fattoria didattica “Azienda agricola Assogna Matteo” di Montenero di Bisaccia. Le povere oche erano arrivate nel rifugio molisano in pessime condizioni di salute e denutrite, ma con le cure a loro riservate dal personale della struttura sono attualmente in via di ripresa. Ora tocca alle tartarughe finite a suo tempo nel laghetto della villa a causa dei comportamenti irresponsabili di quei cittadini che, dopo averle comprate nei negozi, decisero di disfarsene. Per trasferirle il Comune ha impegnato la somma di 14.884 in favore dell’azienda agricola Riccò di Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena. Nella determina, firmata dal dirigente Alfonso Mercogliano, si parla di 80 tartarughe, ma secondo il comandante provinciale Geav, Marco Cannarsa mancano all’appello svariati esemplari dal momento che il numero censito qualche anno fa era di 238 tartarughe.
“In questi giorni ho ricevuto diverse segnalazioni”, dice Cannarsa, “sono state ritrovate in giro per la città, in particolare a piazza Rossetti, a piazza Verdi, in via San Michele e perfino al Parco Muro delle Lame”.
Si avvia quindi a soluzione una vicenda che aveva suscitato molta indignazione sui social. (a.b.)