
Come abbiamo già visto nell’articolo sul Capodanno apparso in questo sito il 9 gennaio, le ricorrenze cristiane molto spesso si sono andate a sovrapporre a festività o tradizioni pagane. La “Notte di San Lorenzo” non fa eccezione.
Cause scientifiche delle luminescenze sulla volta celeste
Quelle che noi chiamiamo “stelle cadenti”, o “lacrime di San Lorenzo”, sono in realtà la conseguenza dell’attrito che si viene a creare a seguito dell’ingresso in atmosfera dello sciame di detriti lasciato durante il suo percorso dalla cometa Swift-Tuttle quando la sua orbita incrocia, ogni anno, quella terrestre. Un fenomeno che si ripete da millenni tanto da aver sviluppato nella fantasia dei popoli antichi leggende e tradizioni. Anche se l’evento raggiunge il culmine tra il 9 ed il 13 agosto, i primi contatti con l’atmosfera terrestre si registrano sin dalla metà di luglio.
I miti antichi
Per i Greci si trattava di scintille causate dal “Carro di Apollo”, il dio deputato a trainare il Sole lungo la volta celeste assicurando l’alternanza del dì e della notte. Per i Persiani le luminescenze erano la conseguenza della fuga di streghe e demoni, anche per i Cinesi le “le stelle cadenti” erano segno di imminente sciagura.
Assumono invece un significato positivo presso i Romani i quali, durante il mese di ferie agostane, mese dedicato all’imperatore Augusto, festeggiavano anche Priapo, il dio della fertilità. Si credeva infatti che le “stelle cadenti” fossero gocce di sperma che il dio faceva piovere sulla terra per fertilizzare i terreni e assicurare copiose messi.
San Lorenzo
Col cristianesimo cambia tutto. La fobìa della nuova religione verso la sessualità, trasforma quello che per i Romani erano gocce del seme di Priapo propiziatorie di fertilità, nei pezzi di carboni ardenti caduti dalla graticola dove il santo fu martirizzato, anche se successivamente i “tizzoni” si sono trasformati in “lacrime”. Un fenomeno dunque che si ripete ogni anno per ricordare il sacrificio di un martire estremamente venerato nei primi secoli del cristianesimo.
Laura Del Casale