Un tappeto di ombrelloni, gazebo e tende. Si presentava così ieri la spiaggetta di Punta Penna, nella riserva naturale di Punta Aderci. Come da copione, in migliaia si sono riversati sul litorale dell’area protetta per festeggiare il Ferragosto e godersi una giornata di mare. Il temuto “assalto” c’è stato, ma in maniera più contenuta rispetto all’anno scorso quando la guardia costiera è dovuta intervenire per far smontare le reti da pallavolo e alcune improvvisate transenne che con del nastro bianco e rosso delimitavano gli spazi intorno agli ombrelloni. Quest’anno è andata un pochino meglio grazie ai controlli che sono stati programmati nel corso di una riunione operativa indetta in Comune alcuni giorni prima di Ferragosto.
“Non ci sono stati particolari problemi”, dicono dall’ufficio circondariale marittimo di Punta Penna, “quest’anno le persone si sono comportate meglio”.
La spiaggetta è stata presa d’assalto di buon’ora. Tante le comitive di giovani che, dopo aver lasciato l’auto lungo i vialoni della zona industriale, si sono incamminati a piedi per raggiungere la spiaggetta di Punta Penna, portando con loro casse di birra e vettovaglie. Quest’anno, grazie ai controlli, gli spazi riservati ai motorini non sono stati invasi dalle auto come è successo nel 2024. Però a Mottagrossa, sempre nella Riserva di Punta Aderci, le macchine hanno parcheggiato a pochi metri dal mare, come succede ormai da sempre visto che finora il Comune non è ancora riuscito a porre rimedio a questo malcostume, creando un parcheggio a monte e impedendo l’accesso alla spiaggia con una sbarra.
“La riunione indetta prima di Ferragosto è servita a limitare certi comportamenti”, sostiene l’assessore Barisano, “la collaborazione tra guardia costiera, polizia locale e protezione civile, che ringrazio, ha funzionato. Ribadisco la necessità di lavorare ad un regolamento sull’accesso nella Riserva, ma sarebbe opportuno far inserire nella ordinanza balneare regionale alcune limitazioni specifiche per le spiagge delle aree protette”.
Secondo le associazioni cittadine – che da anni invocano provvedimenti per regolare i flussi nella riserva naturale di Punta Aderci – deve cambiare soprattutto l’approccio da parte di chi usufruisce delle spiagge presenti nell’area protetta. Occorre un cambiamento culturale: chi frequenta quei luoghi deve avere la consapevolezza di trovarsi in un’area tutelata dove bisogna comportarsi in un certo modo. Ma è un approccio che stenta a farsi strada, soprattutto tra i vastesi. L’anno scorso l’assalto alla spiaggetta di Punta Penna ha fatto molto parlare in città, scatenando lunghe discussioni tra i fautori della introduzione di provvedimenti che limitino l’afflusso e chi invece è nettamente contrario. Una proposta potrebbe essere il pagamento di un biglietto di ingresso, il cui ricavato dovrebbe essere reinvestito per migliorare i servizi nell’area protetta. Alcuni anni fa il Comune, l’Università del Molise e la cooperativa Cogecstre si fecero promotori di un sondaggio. Venne somministrato un questionario ai visitatori, dal quale emerse che una buona percentuale di turisti e residenti sarebbe stata disponibile a pagare un biglietto di ingresso per preservare al meglio la natura e la qualità ambientale.
Anna Bontempo (Il Centro)