giovedì, Agosto 21

Vasto Marina e il parcheggio coperto da 200 posti ancora chiuso

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E’ rimasto chiuso anche quest’estate il parcheggio coperto di via Martiri Istriani, in completo stato di abbandono da circa vent’anni. La sua riapertura era uno degli obiettivi principali del progetto presentato in Comune dalla Abaco Mobility, la società di Padova che dal 2024 ha in gestione la sosta a pagamento e che si è impegnata a metterlo in sicurezza. Un vero peccato se si pensa che la struttura è dotata di 200 posti auto che, nei periodi di maggior afflusso turistico,  come quello di Ferragosto, avrebbero rappresentato una vera e propria boccata di ossigeno. 

I motivi per cui il parcheggio è ancora chiuso sono noti: la struttura presenta gravi criticità e  necessita di interventi importanti. Prima di poterla aprire al pubblico in totale sicurezza deve essere messa a norma, ma il progetto è ancora sulla carta.  

La struttura coperta di via Martiri Istriani si trova all’interno di un condominio di Vasto Marina, a pochi passi dalla ex stazione ferroviaria di piazza Fiume, in una posizione strategica. Il primo intervento effettuato è stato quello di ripulire dai rifiuti i locali interrati. Sono stati eseguiti anche rilievi con laser scanner del piani del parcheggio, con restituzione grafica delle principali planimetrie e un sopralluogo dei professionisti incaricati. Ma ora occorrono interventi di messa in sicurezza e di adeguamento in conformità alla normativa antincendio.
La struttura venne acquistata dal comune  durante l’amministrazione di centrodestra dell’ex sindaco Giuseppe Tagliente, per circa due miliardi di vecchie lire. Per molti anni inutilizzata, venne poi inserita nel piano delle dismissioni, ma nonostante un primo e unico tentativo di vendita, l’asta andò deserta, anche a causa dell’importo elevato: 1.583.000 euro, frutto di una stima effettuata dagli uffici. Nel 2016 il Comune pensò di vendere i singoli posti auto e non l’intero immobile, ma anche questa idea non si concretizzò. Nel frattempo il prolungato mancato utilizzo dell’immobile è andato a incidere anche sullo stato manutentivo del fabbricato in completo abbandono e diventato ricettacolo di rifiuti. 

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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