
Raccogliere, seminare e arare piace sempre meno. Il settore agricolo è in grande affanno. Ma quali sono i motivi del fenomeno ? Il presidente della Cooperativa Eurortofrutticola, Nicola Torricella, (foto) non ha dubbi .
” Ritardi infrastrutturali, burocrazia pervasiva, pessima gestione delle risorse idriche, sono alcuni dei nodi che attendono ancora di essere sciolti . Non c’è più ricambio generazionale. I problemi a mio avviso sono essenzialmente due: il lavoro in campagna è un lavoro duro e se metti che la redditività è sensibilmente scesa, il gioco è fatto. Tutto questo sta succedendo dall’entrata dell’ euro, i guadagni si sono dimezzati e i giovani oggi preferiscono fare altro. Faccio il mio esempio, negli anni 90 dopo il diploma ho preferito continuare il lavoro di mio padre e non fare l’impiegato perché in campagna si guadagnava molto di più che con uno stipendio fisso, si esportavano le nostre pesche all’ estero con una lira debole e il cambio in sterline o marchi si traduceva in un sacco di soldi in Italia. Con L’ euro tutto questo e sparito i guadagni sono scesi. I figli probabilmente non continueranno a seguire i padri e quindi fuga dalle campagne e vendite dei terreni tra l’altro a prezzi bassi. Per invertire questo processo c’è un solo modo: la politica adotti misure veramente a sostegno del settore altrimenti l’agricoltura in Italia è destinata alla morte certa e quindi addio sovranità alimentare”.
Insomma, c’è fuga dai campi nel Vastese. In aumento la vendita dei terreni e in calo la disponibilità di manodopera.
Paola Calvano