
E’ un’agente di polizia locale, ma da molti anni scrive libri di narrativa per bambini e ragazzi. Grazia Ciavatta, 42 anni, vigilessa-scrittrice originaria di San Salvo, con all’attivo quattro premi (Battello a vapore nel 2012, il premio Sirmione e il premio San Vitale- città di San Salvo nel 2014 ed è stata finalista del premio “Campiello Junior” nel 2002), parla in questa intervista al Centro della sua passione per la scrittura – che parte da lontano – e del suo terzo libro “Pronti al decollo!”, una storia di amicizia, di legami familiari, di appartenenza ad una comunità e della ricerca del proprio posto nel mondo.
Come ha scoperto la passione per la scrittura?
“Mi è sempre piaciuto scrivere. Scrivere per ragazzi è un genere letterario che secondo me racchiude tutti gli altri. I giovani sono un pubblico molto selettivo, non hanno remore nello stroncarti o nell’approvarti. Sono lettori molto genuini e voraci, perchè contrariamente a quello che si dice leggono tanto, sono molto attenti e pignoli. Finora ho scritto tre libri, il primo è una raccolta successiva alla finale Campiello giovani, avevo 19 anni. E’ stata la mia prima pubblicazione ufficiale. Il secondo libro “Gatto a distanza” è uscito nel 2013, ed è in corso una nuova ristampa. Ora è in libreria il terzo libro “Pronti al decollo!”, che è uscito a giugno”.
Che messaggio vuole mandare con i suoi libri?
“Non c’è uno scopo educativo in senso stretto. Il mio obiettivo è far conoscere la lettura e educare i ragazzi alle belle storie. Appassionare i bambini e i giovani alla lettura è una palestra per la mente. Poi è ovvio ogni libro ha una sua storia e lancia dei piccoli messaggi per chi li riesce a cogliere. Nel mio ultimo libro “Pronti al decollo” , per ragazzi dai 7 anni, parlo del coraggio di emigrare o di restare: le anatre rappresentano un simbolo delle scelte che facciamo ogni giorno”.
Come riesce a conciliare il lavoro di agente di polizia locale con la passione per la scrittura?
“Sono due anime diverse che comunque hanno qualcosa in comune. Il mio lavoro è al servizio della comunità, consiste nel far rispettare le regole che ci aiutano nella convivenza. Scrivere libri per ragazzi è un lavoro sociale in senso lato. Sono un agente di polizia locale in servizio da 12 anni nel comando di Vasto, ma mi posso definire ormai scrittrice a tutti gli effetti”.
Anna Bontempo (Il Centro)